Nel febbraio 1913 Leonora Cohen, operaia tessile, entra nella Tower of London riuscendo a nascondere una sbarra di ferro sotto il cappotto e con questa sfracella una vetrina piena di oggetti appartenenti alla corona. Non ne ruba nemmeno uno. Le guardie le sono addosso in un secondo e la immobilizzano. Intorno alla sbarra di ferro è arrotolato un foglio che dice “Questa è la mia protesta contro il trattamento che il gioverno della Gran Bretagna riserva alle operaie“.
La storia di Leonora, che fa parte del gruppo delle ‘suffragette dimenticate di Leeds’ torna alla ribalta in questi giorni. A Leeds, Yorskhire, si è appena inagurata una mostra che celebra i 100 anni dalla concessione del voto alle donne in Gran Bretagna. ‘A Woman’s Place’ all’Abbey House Museum di Leeds racconta storie di donne che non conoscevo. Non sapevo, per esempio, che Beryl Burton nel 1960 ha detenuto per due anni il record del mondo della prova di 12 ore maschile. Nel 1967 percorse 277.25 miglia in 12 ore e quando sorpassò il suo rivale maschio gli tese una barretta di liquirizia.
Per celebrare l’evento l’artista Katch Skinner ha disegnato una serie di piatti con l’effigie di donne ‘famose’ ma sconosciute. Come Edith Pechey, una delle prime donne medico in Gran Bretagna.
‘Nonostante le donne rappresentino il 50% della popolazione, solo l’1% è rappresentata nei musei’, ha detto Skinner. Un dato piuttosto triste. Ma se non altro la mostra di Leeds aiuta a capire che ‘il posto di una donna’ non è necessariamente in cucina.