Presentato nella Sezione Orizzonti della Biennale Cinema 2021 è Vera Sogna il Mare, lungometraggio d’esordio di Kaltrina Krasniqi. La regista kossovara, specializzata oltre che in regia in Giornalismo e Comunicazione, è uno dei membri fondatori del Kosovo Oral History Initiative, la piattaforma online che raccoglie, registra e regala al pubblico storie di diversi individui che hanno alle spalle cammini diversi. L’attenzione per la sua terra e le dinamiche a essa e ai suoi individui legate è dunque centrale nel suo operato, come testimonia il documentario Sex del 2013, il cortometraggio The Canaries Know del 2014, e in modo diverso anche quest’opera di finzione presentata al Lido.

La storia è quella di Vera, una sessantenne che traduce nel linguaggio dei segni e che all’apertura del film sogna il mare mentre con l’altra metà del cervello cerca di organizzare il compleanno del marito, il rinomato giudice in pensione Fatmir. Quando questi si suicida proprio nello stesso giorno, la vita della donna crolla non solo per il dolore scioccante della perdita. Il giudice aveva perso tutto al gioco e un gruppo di uomini avidi e spietati ora rivendica la proprietà di quella vecchia casa di famiglia che Vera stava per vendere, un grande affare che avrebbe garantito un futuro alla figlia attrice e alla nipote. E magari che le avrebbe permesso di andare finalmente al mare, lontano da tutto.

La donna si ritrova a dover combattere con le unghie e con i denti contro la prepotenza subdola e maschilista della malavita.  I criminali sono disposti a tutto pur di ottenere ciò che vogliono, così come lei è disposta a tutto per non arrendersi. A non indietreggiare di fronte ai ricatti, a non spaventarsi di fronte alle minacce e a non piegare la testa di fronte al sopruso con cui si vede negare l’ultimo desiderio rimasto. Anche quando firmerà il contratto e cederà infine la casa lo farà con l’orgoglio che mai la abbandona in tutto il film.

E i suoi sogni, letteralmente i suoi sogni notturni, si realizzeranno lo stesso, in un finale che dopo l’amarezza di tutta la vicenda la mostra infine al mare con le due donne, una più giovane e l’altra in miniatura, che ha generato e protetto.

La storia di una vera matriarca.