sorTripadvisor è  il sito più noto e diffuso al mondo per la  ricerca e l’informazione su viaggi, hotel e attrazioni turistiche.

I viaggiatori e le viaggiatrici sono gli autonomi compilatori del sito stesso: quindi milioni di spontanei  – e si spera disinteressati  – reporter di viaggio che con la sola intenzione di informare i propri simili, scrivono di alberghi in cui si è dormito, ristoranti in cui si è mangiato, città in cui si è soggiornato: una specie di planetaria “catena di s. Antonio” globetrotter.

Una catena spesso accompagnata da polemiche e dubbi sugli interessi in gioco e soprattutto sulla possibilità di controllo; scarsa, in realtà, anche se i gestori del sito, inventato da Stephen Kaufer nel febbraio 2000, affermano che, seppure limitata, la possibilità esiste, come esistono linee-guida che non permettono di pubblicare  le recensioni se non sono conformi.

In ogni caso, è sicuro che più di 35 milioni di recensioni e 29 milioni di visitatori sono sul sito ogni mese, e che il sito comprende oltre 200.000 hotel e attrazioni turistiche, e più di 30.000 destinazioni nel mondo.

Ebbene, Tripadvisor finalmente si è accorto che le donne viaggiano (anche) da sole, e ha intervistato le “recensore super” quelle con oltre cinquanta recensioni all’attivo. Lo ha fatto con un certo riserbo, differente dal suo stile solitamente “strillato” e ha contattato appunto solo le viaggiatrici presumibilmente “di lungo corso” .

Obiettivo primario: la conoscenza, più approfondita possibile, di interessi, motivazioni di una scelta ancora considerata “”singolare” ma sempre più diffusa, abitudini prevalenti e preferenze , ambienti in cui matura una decisione del gener;e,  età e gusti, condizioni economiche e culturali delle viaggiatrici solitarie (qui correttamente, secondo noi, considerate tali anche se viaggiano con amiche, con figli, ma senza accompagnatori maschi), status sociale ed economico, titolo di studio…insomma una completa radiografia.

Obiettivo secondario: qui le ipotesi diventano meno scontate e più intriganti.

Ci proporranno (finalmente) scelte di hotel in cui una camera singola è non solo posta su piani riservati solo alle donne (un’amica spiritosa osservò una volta in uno Sheraton che offriva questa magnifica novità:  “Ma allora le monache del mio collegio erano all’avanguardia?”)  oppure accompagnata da creme profumate, ma anche a un prezzo più basso? Oppure pacchetti “rosa” tutto completo?

Anche noi siamo state fra le intervistate, e abbiamo risposto con entusiasmo, ipotizzando  futuri meravigliosi  scenari,  estremamente rosei (il rosa ritorna) per qualunque progetto di questo tipo si volesse realizzare.

Se ci fosse una selezione (un bollino “rosa” appunto) su alberghi, ristoranti, locali, città, compagnie aeree e ferroviarie, questa  rappresenterebbe un’ottima opportunità  per le donne e un’ottima pubblicità per gli organizzatori, con un redditizio ritorno di qualunque investimento.

Insomma, come ogni iniziativa utile, avrebbe molteplici e reciproci vantaggi per tutti (e tutte).

Vedremo gli sviluppi, se ci saranno; intanto, continuiamo noi, nel nostro vagabondare  e informare su quanto nel mondo.