Va bene che il Marocco è, tra i Paesi del Nordafrica, il più aperto e avanzato. Ma si tratta pur sempre di un Paese in cui a nascere uomo ci si guadagna un sacco. Eppure qualcosa di muove. Nel corso delle ultime elezioni, che si sono tenute quasi in contemporanea nelle principali città marocchine, tre donne sono state elette alla guida del consiglio comunale. Tre brillanti sindache (sindachesse? sindaco donna?) che guideranno Casablanca, Rabat e Marrakech.
Le tre donne sono Nabila Rmili, sindaca di Casablanca, Asmaa Rhlalou a Rabat e Fatima-Zahra Mansouri a Marrakech.
Le quote femminili nelle varie cariche, istituzionali e non, in Marocco arrivano al 19,9%, ancora un po’ distanti dal 25,6% del resto del mondo.
In Italia “le quote rosa” sono state introdotte dieci anni fa. Il numero delle donne negli organi di amministrazione delle società quotate in borsa e delle controllate statali è salito dal 7% al 37%. Nelle società private, in cui le “quote rosa” non vengono applicate, il numero è salito molto più lentamente: dal 22% al 24%.
I dati sono stati pubblicati dall’Osservatorio interistituzionale, di cui fanno parte Consob, Bankitalia e il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio.