625x400xileana_libreria.jpg.pagespeed.ic.UExajiOJL2

A Roma, nel cuore di Trastevere, si può fa visita a  Ileana Ottini, una elegante ragazza senza età che, con l’entusiasmo di una giovanissima e  la pazienza infinita di una vegliarda si è dedicata alla realizzazione e alla diffusione di una – fra le più difficili – di quelle che vengono chiamate “arti applicate”.

L’arte applicata – l’inglese applied art–  si identifica di solito con un  processo creativo volto a realizzare oggetti d’uso e  di arredamento: in questo caso invece Ileana  realizza per il puro piacere di fare, di guardare e di mostrare.

Gli oggetti sono naturalmente in vendita, ma l’acquisto è volto al puro plaisir dex yeux .

Una delle tecniche usate dall’artista, singolare appassionata d’arte, è quella della miniatura, che declina in molti modi: il più importante è certo la realizzazione di room box e miniature scene, riproduzioni di ambienti complicatissimi, e perfetti in scala 1:12. E’ così che nel suo atelier, in pieno Trastevere a Roma (“Acid Drop”, 14 via del  Moro), si possono ammirare autentiche opere d’arte mignonne.

Ileana è anche autrice di un sito web dedicato all’arte della miniatura (www.ottini.eu), in cui è possibile ripercorrere la storia della Dolls House dal ‘600 a oggi, che costituisce un’autentica fonte di informazione per gli appassionati, in cui con femminile precisione Ileana ricorda che è necessario avere multiformi abilità: “occorre tagliare, incollare e tingere il legno per creare le strutture della casa ( o della room box) e dei mobili; intonacare o tappezzare i muri; stendere pavimenti in differenti materiali; cucire tende, tovaglie e biancheria da bagno; incorniciare quadri; montare impianti elettrici; insomma, in piccolo, tutte le attività che, in una casa “vera”, sono svolte da una serie di operai e specialisti diversi.

Nel suo atelier  è poi possibile trovare  altre autentiche rarità, come la riproposizione dei deliziosi  lover’s eye:  orecchini e pendenti che riprendono la singolare e maliziosa moda di epoca georgiana della riproduzione dell’occhio dell’amante.  

Sembra sia stata infatti l’amante di re Giorgio IV d’Inghilterra a inviare al re un pegno d’amore che si potesse portare con sé, preservando però l’anonimato della donatrice, che non poteva compromettersi, e al tempo stesso il decoro del ricevente: una miniatura che riproduceva l’occhio amato. Pare che il pendente fosse stato nascosto dal re sotto il bavero, ma evidentemente non alla perfezione, dato che la moda dilagò addirittura in altri Paesi – come Russia e  Francia – tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800.

Ora a Roma in Via del  Moro, dopo due secoli, si può ritrovare intatta tutta la grazia e l’estrema eleganza di questo ammiccante ornamento, e anche solo per questo l’atelier di Ileana Ottini meriterebbe una visita attenta, da regalarsi con un tempo lento, molto lento, per poter gustare ogni particolare di questo posto, davvero speciale.

xileana_7.jpg.pagespeed.ic.aC5mGZ4mQR