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In un piovoso sabato di inizi febbraio, ho preso parte all’inaugurazione, in Piazza della Transalpina a Gorizia, del Museo diffuso “Topografie della memoria”.

Si tratta di un luogo dal valore fortemente simbolico: Piazza della Transalpina, infatti, è una piazza divisa tra i comuni di Gorizia (Italia) e Nova Gorica (Slovenia). Qui, nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio 2004,  si tenne la celebrazione dell’ingresso della Slovenia in Unione Europea, provando a “riunificare” ciò che era stato diviso nel 1947, quando i Trattati di Pace di Parigi stabilirono che il piazzale sarebbe stato attraversato dal nuovo confine tra Italia e Jugoslavia.

Ero lì, nel 2004, insieme ai miei compagni di università sloveni, a condividere quello che percepivamo essere un momento storico: la rete verde, rigidamente controllata dalle guardie di confine, che per oltre 50 anni aveva diviso Gorizia da Nova Gorica, venne abbattuta e la piazza assunse nuovamente il suo carattere unitario, a cavallo di due Stati. Per chi, come me, è cresciuta a meno di 30 chilometri da quel confine, i ricordi di quando si andava in “Yugo”, dall’altra parte, permangono vivissimi. Nella mia percezione di bambina, l’impressione di posti vicini e lontani al tempo stesso.

Il progetto “Topografie della Memoria – Museo diffuso dell’area di confine” si connota come un percorso multimediale e interattivo tra i luoghi della memoria e le memorie dei luoghi. È il primo esempio, in Italia, di museo transfrontaliero a cielo aperto, che collega luoghi significativi, non solo per la Storia ufficiale, ma anche per la storia dei “piccoli”, alla Elsa Morante, quella vissuta sulla propria pelle dai cittadini di Gorizia e Nova Gorica.

xtotem.jpg.pagespeed.ic.5ylWpJK9LrIl visitatore può percorrere un itinerario composto da 10 tappe (6 a Gorizia e 4 a Nova Gorica) in cui sono stati collocati dei totem in ferro battuto che propongono più livelli e modalità di fruizione. I totem offrono infatti una “didascalia” trilingue  – italiano, sloveno ed inglese – che racconta gli eventi che hanno caratterizzato ogni singolo luogo del percorso, nella storia del Novecento.

Attraverso un qualsiasi dispositivo connesso ad Internet (tablet, smartphone, pc) è possibile poi entrare nel cuore del “Museo”: fotografando un codice QR si accede ad una serie di contenuti multimediali e audiovisivi.  Interviste, filmati di famiglia e fotografie consentono di cogliere le memorie e i ricordi delle persone, relativamente agli eventi che si sono svolti e hanno caratterizzato ciascuno dei 10 luoghi. Si possono così osservare gli spazi come sono oggi e al contempo ascoltare i racconti dei testimoni, lasciandosi guidare dalle percezioni di coloro che hanno vissuto nel passato.

Il progetto, promosso dall’Associazione Culturale goriziana Quarantasettezeroquattro, si è realizzato con il sostegno dell’UE, dalla Regione, dalle Province di Gorizia e di Trieste, in collaborazione con molti altri partner, tra cui le Università di Trieste, Udine, Lubiana e il Museo Nazionale di Storia Contemporanea della Slovenia.