Il mago, inteso come colui che cura e trova miracolose soluzioni a tutto, è sempre stato uomo. La strega, malevola e cattina, sempre donna. Di solito messa al rogo senza troppi complimenti. La storia è piena di ‘donne scomode’ tacciate di stregoneria solo perchè indipendenti, ‘diverse’, con idee avanzate e, insomma, un po’ rompiballe (e c’è da chiedersi quante di noi finirebbero arrostite, a questo punto).

Il British Museum esplora in una mostra aperta fino all’11 gennaio il potere della ‘strega’ nell’arte, la fascinazione che queste donne hanno sempre avuto su pittori e artisti.‘Witches and wicked bodies’ (Room 3, entrata gratuita) mette in mostra stampe, pitture, aquaforti e molto altro, provenienti sia dalla collezione del British Museum sia da altri musei come l’Ashmolean, V&A, Tate Modern e British Library.

Da notare come nella collezioni rientri anche la povera Circe, rappresentata da Baldassarre Castiglioni in una stampa, colpevole di essersi innamorata di Ulisse (e, vabbè, di aver trasformato i suoi marinai in porci, ma qualcosa doveva pur fare per tenersi stretto l’uomo che amava, no?).

La seduzione come arma del demonio, quindi. Bastava essere un po’ carina e disinibita per essere subito tacciata di stregoneria. Oggi quelle tipe lí le chiamano in un altro modo. E al rogo, quello mediatico, ce le mettono lo stesso.