Un po’ romanzo, un po’ storia vera. Per la sua prima prova narrativa Caterina Soffici, giornalista italiana residente a Londra, sceglie di alzare la polvere su una storia mai chiarita. Quella dell’affondamento dell’Arandora Star nel 1940, a bordo della quale c’erano centinaia di italiani, civili principalmente, strappati nel corso di una notte dalle loro case e caricati a forza dagli inglesi per essere deportati.

Nessuno può fermarmi’ (Feltrinelli)  parte da lí, da un fatto vero sul quale il governo inglese non ha ancora fatto chiarezza e che Soffici scopre per caso leggendo una targa commemorativa all’interno della Chiesa di St. Peter a Clerkenwell, la zona tradizionalmente ‘italiana’ della capitale inglese. Un fatto tragico che nasce dall’odio verso ‘lo straniero’ e che Brexit porta tristemente a galla.