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E’ stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, tra gli eventi speciali, “The show Mas go on”,  un cortometraggio di 32 minuti dedicato ai Magazzini MAS di Via dello Statuto a Roma.

MAS a Roma è un’autentica istituzione: sorto nel 1930 (prima della Standa e di Coin), MAS, Grandi Magazzini allo Statuto è stato il primo “centro commerciale” della nuova capitale, dapprima lussuoso e divenuto poi economicissimo, iil luogo in cui negli anni Sessanta le massaie  arrivavano apposta dalle borgate, col bus,  a far compere.  Le sue vetrine potrebbero raccontare la storia d’Italia, fatta di prodotti di uso quotidiano e di oggetti introvabili, di mode effimere e durature, sempre sospeso tra la fiera di paese e il “paradiso delle signore”.

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Anche Permesola lo ha indicato in “Roma Women-friendly” come luogo da non perdere a Roma (“Lo shopping nelle vacanze romane”, p.101), perché Mas è, un al tempo stesso, un “non luogo”, come lo sono un aeroporto, o un Mc Donald’s, e perciò potrebbe essere ovunque: un’autentica babele di persone e di  merci.

Però, proprio come un aeroporto, o un Mc Donald’s, ha qualcosa del luogo in cui si trova, e che non si potrebbe trovare da nessun altra parte.  Qualcosa di profondamente romano, nel suo mescolare alto e basso, volgarità e fantasia, modernità e tradizione: un luogo “postmoderno” e “tutto a 1 euro” .

“The show Mas go on”,  il film della regista romana Ra di Martino, ha origine dalla notizia della sua chiusura. Racconta la regista:  ”L’idea del video \ documentario nasce una sera in cui passando davanti a MAS la nostra reazione alla chiusura è stata unanime. Impossibile! Così tre amiche, una video artista, un’ aiuto regista e un’ agente, decidono di iniziare subito le riprese per fermare il tempo di questo luogo, trasformato per l’occasione in un palcoscenico”.

Nel cast dei vari episodi ci sono anche Iaia Forte, nei panni della proprietaria;  Sandra Ceccarelli e  Maya Sansa che conversano  fra loro con un dialogo surreale, di manichini (i manichini storici di MAS!) e Filippo Timi, che in un bancone pieno di mutande e pancere (!) canta.

E’ da sottolineare, in questo film davvero particolare, che gli attori hanno recitato a titolo gratuito, e che la formula produttiva è altrettanto singolare, una catena di partecipazione che ha unito:  le  risorse finanziarie delle tre amiche con  la casa di produzione Cattleya, di Tozzi e Comencini,  insieme con  una società svizzera,  una moderna raccolta di finanziamento sul web (crow funding) e  addirittura l’icona dell’eleganza italiana rarefatta, cioè Gucci, la cui direttrice creativa, Frida Giannini, è rimasta folgorata da Mas.

Insomma una “catena cinematografica della salvezza” (ma pare che per ora i Magazzini  non chiudano, non si sa fino a quando) in pieno stile MAS: promiscua e grandiosa, inspiegabile e interessante .