Vi devo dare una brutta notizia. Fare shopping può essere considerata una dipendenza non molto diversa da quella nei confronti della droga, del gioco d’azzardo o dell’alcol. Ha anche un nome scientifico, oniomania, che indica l’impulso a comprare oggetti senza averne veramente bisogno e senza avere le necessarie possibilità.
In tutti gli armadi giacciono quei vestiti che abbiamo, in un dato momento, considerato ‘imprescindibili’ o quelle scarpe, meravigliose naturalmente, che abbiamo indossato una sola volta per poi scoprire che non erano poi questo granché. Basta questo per fare di noi delle ‘addicted’? Mi auguro di no.
Quello di cui parla Claire Clark, consulente di Action on Addiction, è qualcosa di più serio, che può portare le interessate (chissà perché sono propensa a pensare che si tratti di un fenomeno peculiarmente femminile) a coprirsi di debiti, ad allontanarsi dal proprio nucleo familiare, a perdere il lavoro e via in una spirale di degrado.
Ma diciamo che la prossima volta che passate davanti a una vetrina e vedete la borsa dei vostri sogni dimenticandovi completamente che nell’armadio ne avete due quasi uguali, be’ non dite che non vi avevo avvertito.