Tra Malta e l’Africa. Le terre Iblee sono poco conosciute, sono relativamente giovani (la provincia di Ragusa e’ stata costituita nel 1927, dopo il distacco dalla provincia di Siracusa) ma di una bellezza cosi’ intensa che l’Unesco le ha proclamate Patrimonio dell’Umanita’ nel 2002.
Se gia’ conosci Palermo e Agrigento, se pensi che la Sicilia finisca alle Eolie hai ancora molto da scoprire. Ragusa e la sua provincia sono l’angolo piu’ remoto dell’isola, all’estremo sud-ovest.
Arrivarci non e’ tra le imprese piu’ facili. Ma il nuovo aeroporto di Comiso le colleghera’ con voli internazionali alle citta’ europee. Nel frattempo vale la pena affrontare qualche scomodita’ e raggiungere magari da Palermo o Catania se si viene dal nord) questa bellissima terra collinare, disseminata di masserie, punteggiata di muretti a secco, frastagliata dalle cave, gli antichi letti dei fiumi che, grazie al terreno calcareo, hanno inciso di gole la pianura, e inumidita dai “pantani”, le zone umide nei pressi dei fiumi.
C’e’ da godersi la natura, di una bellezza aspra e mediterranea. Ma non solo: le citta’ e I piccoli borghi hanno un fascino particolare. Il terremoto del 1693 che ha colpito e semidistutto la zona ha permesso una ricostruzione grandiosa che ha dato a Ragusa e alle altre citta’ iblee il bellissimo volto barocco che ancora conservano.
Chiese, palazzi ma anche archi, volte, balconi, mascheroni: tutto porta le tracce del barocco ibleo. La cattedrale di San Giovanni di Ragusa, il Palazzo Beneventano di Scicli, la chiesa di San Giorgio di Modica, I paesi di Acate, Chiaramonte Gulfi, Monterosso Almo, Giarratana, Pozzallo, Ispica. Sono tanti I luoghi da visitare, con calma per gustare la zona, l’atmosfera e, naturalmente, la straordinaria cucina.
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