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Un capolavoro di ingegneria del 1924 può rivivere come meta turistica? La riposta è ovviamente sì quando si tratta di una galleria scavata nella roccia con sbocco su uno degli scenari mozzafiato più belli della Sardegna: l’isolotto di Pan di Zucchero, di fronte alla spiaggia di Masua, a pochi chilometri da Iglesias.

xpan_di_zucchero.jpg.pagespeed.ic.ZkFUWoUt5rPorto Flavia fu progettata dall’ingegnere Cesare Vecelli per abbattere i costi di trasporto ed eliminare le difficoltà di imbarco. Il nuovo sistema consentiva di caricare direttamente sui piroscafi il minerale immagazzinato nei nove silos ricavati nella roccia. Nel 1991 gli impianti vennero chiusi per motivi economici e i gestori decisero di rendere accessibile il sito e trasformarlo in punto d’attrazione turistica, sfruttando sia il contesto naturalistico che quello storico.

Varcato l’ingresso, dovrai camminare lungo un percorso di circa 600 metri dentro la montagna che si erge a picco sul mare. Al termine della galleria il tuo sguardo resterà senz’altro sorpreso per l’intensità dei colori che riaffioreranno dopo il buio.

Non dovrai comunque affrontare tutto questo da sola: sarai accompagnata da un cicerone speciale. Come in tutti gli altri siti gestiti dall’IGEA SpA, sono gli stessi minatori a rimettersi in gioco e ad affrontare la crisi con una sfida: diventare guide turistiche. Durante la piccola escursione forniscono dettagli interessanti sulla storia delle miniere e dei minerali estratti, ma sono anche disponibili a soddisfare tutte le tue curiosità a riguardo, con aneddoti speciali ed episodi che sembrano tratti da un romanzo ma sono accaduti realmente. Se hai deciso di intraprendere questa avventura ti consiglio di prenotare. Porto Flavia è solo l’inizio. Ci sono altri sette percorsi che ti permetteranno di scoprire la storia delle miniere del Sulcis.