Adesso sembra che se ne siano accorti tutti. Luca Zaia, il presidente della Regione Veneto, il TG3 e i tanti (ieri almeno 1500) che arrivano da tutta Italia per ammirare ‘la Provenza di casa nostra’.
Ma i campi di lavanda nel Polesine, nella zona di Porto Tolle, in provincia di Rovigo, ci sono da tanto tempo. Michela Friso, titolare di un’azienda agricola che produce lavanda, si è ritrovata invasa dai turisti, venuti per ammirare i campi di lavanda in fiore. Gli stessi che magari si sarebbero sorbiti chilometri e chilometri per andare in Provenza a scattarsi un selfie.
Tutti alla ricerca di quello spazio viola nella Sacca di Scardovari, vicino all’Oasi naturalistica di Ca’ Mello, tra vecchi casolari e cavane di pescatori, dove la lavanda fiorisce per un tempo limitato e dipinge il colore lilla il paesaggio.
Bellissimo, aver scoperto un angolo di casa meraviglioso. Bellissimo, aggiungere una bandierina nella nostra personalissima mappa che ci dimostra come viaggiare da ferme si possa e valga la pena provarlo.
Ma quando andrò a vederli, i campi di lavanda, insieme alla collega Alessandra Capato che me li ha fatti conoscere (lei, non Zaia), penserò che la pace di quei contadini, che cantavano canzoni alle api svolazzanti sui loro campi di lavanda, è finita. Il silenzio interrotto. Non mi risulta che Zaia abbia pensato a promuovere quel territorio poco conosciuto. E allora comprerò dai contadini i prodotti della loro lavanda: fiori secchi, pout-pourri, olii essenziali. Mi sembra il minimo, dopo aver disturbato la loro pace.