Pavia è una città da scoprire passeggiando, “senza Baedeker” per citare Forster, abbandonandosi a girovagare per i bei vicoletti medievali, scoprendo qua e là una parete dipinta, un frammento di muro romanico, riparandosi sotto gli ariosi portici della vetusta Università, per poi restare a bocca aperta davanti all’insolito candore della bellissima San Michele.
Un posto di giovani Pavia, che d’inverno brulica di studenti nei fumosi pub vicino all’Ateneo e in primavera si tinge di verde lungo le sponde del Ticino.
Due elementi la contraddistinguono: l’acqua del Ticino e la nebbia, l’affascinante e romantica nebbia, che il fiume porta con sé in autunno.

di Angiola Setti

Arrivare

Pavia si trova circa 40 kilometri a sud di Milano.
E’ una città da scoprire a piedi. L’automobile servirà solo per scoprire la Certosa, che però è servita benissimo anche da autobus e treni.  Il treno dunque è il mezzo ideale (circa 20 minuti da Milano): la stazione è a pochi passi dal centro. Se si arriva in auto… be’ trovare parcheggio è un po’ difficile: un posticino si può scovare sempre in Piazza Ghislieri o in Piazza Cairoli (a pagamento).
A questo punto non resta che cominciare la gita in Pavia…

Muoversi

Pavia è una piccola città, da scoprire passeggiando. Si gustano meglio i porticati e i vicoletti che salgono dal fiume Ticino e arrivano fino al Castello, scoprendo ballatoi fioriti colmi di gerani, piccoli archi sovrastati da torri gentilizie, frammenti di antichi mattoni tra gli intonaci dei muri.

Da vedere

E’ d’obbligo una vista al Castello Visconteo, sede dei Musei Civici, le cui collezioni comprendono opere dal Medioevo fino al Novecento. Il castello, che delimita a nord il centro storico, è interamente in laterizio con finestre ogivali la cui decorazione richiama il gotico veneziano. Voluto dai Visconti al loro arrivo a Pavia (1359) ospitò personaggi illustri come Francesco Petrarca e Leonardo da Vinci.
Le collezioni, ospitate nei grandi saloni che furono testimoni della vita di Galeazzo Visconti, stupiscono per la loro varietà. Tra le sezioni più interessanti: le sale dei longobardi, dove si trovano alcuni tra i reperti più interessanti della Pavia capitale del regno longobardo; la Collezione Morone, donata dai coniugi Morone e costituita da capolavori dell’Ottocento italiano tra cui De Nittis e Boldini; e la Pinacoteca Malaspina, che conserva un ritratto di Antonello da Messina, oltre a uno stupefacente modello ligneo del Duomo di Pavia.
Infine, da non perdere la Quadreria dell’Ottocento, con capolavori di Hayez, Faruffini e del Simbolismo Italiano.

Non bisogna poi dimenticare una gita all’Università. Simbolo di Pavia per eccellenza, è un’esempio mirabile dell’architettura del Settecento italiano, al cui progetto lavorò anche Piermarini (architetto della Scala di Milano). Da non perdere (su appuntamento) anche il Museo di Storia dell’Università, che conserva alcuni strumenti di Alessandro Volta, che insegnò a lungo a Pavia, oltre a un reperto curiosissimo… la testa (in formaldeide) di Carlo Scarpa, anatomo patologo che fu a lungo presso l’Ateneo.
Un museo un po’ insolito, ma sicuramente interessante!

Torri e castelli

Pavia era una volta conosciuta come la città delle 100 torri. Munita di mura fin dal medioevo l’intera città era disseminata di torri: diverse da quelle di Bologna e di San Gimignano, misteriose per il loro utilizzo e affascinanti per la loro forma così regolare.
Le due più note sono nascoste in Piazza Leonardo da Vinci, proprio dietro agli insigni cortili dell’Università. Una in particolare rimane nella storia di Pavia: la torre dal pizzo in giù.
Si trattava di una bizzarra costruzione eseguita nel lontano 1400 per la scommessa intercorsa tra uno studente poco volenteroso e il proprio padre…
Insieme alle torri, elemento distintivo di Pavia sono le chiese, tantissime, grandi e piccole, romaniche, gotiche e barocche.Regina incotrastata tra tutte è la Chiesa di San Michele Maggiore.
A chi percorre corso Garibaldi appare di scorcio, in una piccola via, con il candore lunare della sua facciata: la chiesa è interamente in arenaria, una pietra bianca proveniente dall’Oltrepo di fattura fragilissima. La fronte della chiesa reca splendidi bassorilievi a fasce che richiamano la lotta infinita tra bene e male e la caducità della vita umana.
Accanto a San Michele ci sono San Pietro in Ciel d’Oro, che conserva le spoglie di Sant’Agostino e Severino Boezio, il Duomo, la cui cupola è stata progettata da Bramante e ancora San Teodoro, piccola chiesetta in mattoni preziosa come uno scrigno.

Dove mangiare

Antica Osteria Ferrari
Via dei Mille, 111
tel 0382 539025
Situato nel suggestivo Borgo di Pavia, al di là del Ponte Coperto, il locale offre un’atmosfera elegante e romantica. Famoso per i suoi menù a tema e la scelta vastissima di vini della zona dell’Oltrepo. I piatti sono abbondanti: si possono assaggiare tartufi, funghi e risotti tipici della zona.

L’Ustaria di Giügatòn
Via Battella, 65
Travacò Siccomario (PV)
tel 0382 571040
Un locale di culto per i pavesi.
E’ rigorosa la prenotazione, perchè il la sala da pranzo è piccola e sempre sempre ambita.
Il pasto comincia con ricchissimi antipasti: i saporitissimi affettati dell’Oltrepo e frittatine, insalate, torte salate, chi più ne ha più… ne gusti.  I primi piatti offrono paste differenti con sughi davvero unici. Ma il meglio viene con il secondo: lo stufato servito con polenta, piatto tipico della zona, è davvero una leccornia!

Shopping

Nonostante sia una città universitaria i prezzi dei negozi di Pavia non sono certo alla portata dei borsellini degli studenti.  Lungo Corso di Strada Nuova e in Piazza Vittoria si possono trovare tutte le maggiori firme.

Due boutiques sono assolutamente imperdibili: Paveri e Costruzioni.
Paveri propone uno stile particolarissimo: amore per il tessuto prezioso e piacere della comodità si sposano alla perfezione in abiti dal sapore orientale e dalle forme originali.

Costruzioni, nato come negozio di articoli per la casa, propone oggi anche abbigliamento. Gli oggetti, rigorosamente di design, hanno linee essenziali e si ispirano spesso all’Oriente; gli abiti sono semplicissimi, ma maliziosamente eleganti.

Fuoriporta

Imperdibile, fuori da Pavia, sulla strada per Milano, una visita alla Certosa. Fatta erigere dai Visconti come cappella sepolcrale della Famiglia, è un tesoro dell’arte medievale e rinascimentale lombarda.
La sua costruzione durò due secoli, dal 1396 alla metà del Cinquecento.
Qui si trovano le opere dei maggiori artisti lombardi del Quattrocento: Bernardino Luini, Bergognone, Giovanni Antonio Amadeo.

Unica nel suo genere la stupenda facciata: un affastellarsi di bassorilievi e statue a tutto tondo che raccontano la storia di Cristo (Nuovo e Antico Testamento, santi, profeti ecc.) e richiamano ovunque il gusto per l’antico.

Consigli

• Due sono i periodi migliori per visitare Pavia: l’autunno e la primavera.

• In autunno Pavia si copre di nebbia, che offusca i contorni dei palazzi e lascia emergere solo la vetta delle torri e la cupola del Duomo.

• La primavera è il momento migliore per scoprire la vita universitaria: gli studenti gremiscono le strade tra una lezione e l’altra e nella pausa pranzo si ritrovano lungo il Ticino per un “déjeuner sur l’herbe” o nei giardini del Castello Visconteo.  Nei cortili dell’Ateneo si può sentire il profumo dei fiori delle magnolie, riparo degli studenti di storia dell’arte e letteratura.

• Un posto un po’ bohémien, per chi ama le cose buone e non fa caso all’eleganza: la latteria “Da Cesare”. Piccole sedie anni ’60, tavolini verdi con i piedini di metallo, che si vedevano anni fa’ nei bar di periferia, due piccole finestre sempre ornate di gerani e la cioccolata più buona della provincia. Ogni studente conosce il locale e nelle sere d’inverno la coda per entrare è lunghissima, ma vale la pena aspettare per gustare questa divina cioccolata, così densa che quasi il cucchiaino resta in piedi. Un consiglio? Provarla in tutte le sue varianti: sola, con la panna montata, o con lo zabaglione. L’isola felice dei golosi.

• Non si può lasciare Pavia senza avere assaggiato e acquistato la Torta Paradiso. In tutta Italia cercano di imitarla chiamandola Torta Margherita, della Nonna o con altri nomi, ma nessuna è friabile e gustosa come questa. Ingredienti semplici e genuini per un dolce che si abbina perfettamente al the e al caffè. Si trova nella pasticceria Vigoni, proprio di fronte all’Università.

Sconsigli

• La vita notturna a Pavia non è molto vivace. Ci si ferma a lungo nei pub o nei bar, ma le discoteche e i night sono poco frequentati.

• Per chi vuole ballare meglio andare in Provincia: alle Rotonde di Garlasco o al Teatrò a Casteggio: bisogna avere l’auto.

• Se si resta in Pavia meglio sostare a lungo in qualche locale o andare a sentire musica dal vivo.

Pavia e’ raccontata da Angiola Setti