Anche se ha fama di essere una meta terribilmente romantica, Parigi vale un viaggio anche da sola. O con un’amica. Comunque tra donne. Proprio come la scopre Audrey Hepburn in “Sabrina”, in cui lei parte brutto anatroccolo e torna, complice la città, bellissimo cigno. Per seguire i suoi consigli (a parte imparare a fare un perfetto soufflée) bisogna passeggiare lungo la Senna, curiosare al marché aux puces, provare la cucina francese o quella etnica, spingersi fino alla mitica Belleville di Daniel Pennac.
E, naturalmente, facere uno shopping davvero super nelle raffinate boutique di Saint Germain des Prés o nei grandi, grandissimi magazzini come le Galeries Lafayettes.
di Daniela de Rosa e Maria Sole Pantanella
(hanno collaborato Stefania Fracasso e Giulia Tonini)
Muoversi
Parigi è divisa per arrondissement, qualcosa di simile ai quartieri in versione allargata. Impara subito quelli che ti servono (dove si trova il tuo albergo, per esempio), perchè è facile che un tassista te lo chieda.
Detto questo la macchina davvero non serve per girare la città. La metropolitana, con le sue 14 linee e 297 stazioni (alcune veramente spettacolari) funziona a meraviglia e non devi percorrere mai più di cento metri per trovare una fermata. Le carrozze sono confortevoli, i passaggi frequenti. La metropolitana ha appena compiuto 100 anni e li ha festeggiati alla grande. Se pensi di viaggiare spesso con questo mezzo procurati un carnet da 10 biglietti, che costa meno che comprare dieci biglietti singoli. Non troviamo conveniente, invece, il pass giornaliero o quello cher tre giorni, che ti costringono ad almeno cinque viaggi al giorno per poterlo ammortizzare.
Gli autobus sono ugualmente comodi. Il biglietto si compra prima di salire a bordo; possono essere usati anche quelli per il metro. Bisogna timbrare appena saliti.
I taxi non hanno prezzi troppo alti e vanno benissimo quando non si ha voglia di camminare (per esempio quando si torna cariche di shopping bags dopo un pomeriggio “intenso”). Non è però facilissimo fermarli per la strada: spesso sono occupati, soprattutto nelle ore di punta, e per trovarne uno libero bisogna andare agli appositi parcheggi o chiamarli per telefono.
Dormire
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Hotel de l’Abbaye
10 rue Cassette
tel 01 45443811
Vicinissimo a Place Saint-Sulpice, circondato da un giardinetto privato e sistemato in una vecchia abbazia: charme da vendere in un hotel davvero accogliente, con le poltroncine davanti al camino o il saletta in midollino. I prezzi non sono per tutte le tasche: 180 euro per la camera, singola o doppia che sia.
Hotel Bonaparte
61 rue Bonaparte
telefono 01 43269737
Ottima posizione per le donne amanti dello shopping (cioe’ tutte): a piedi si raggiungono le migliori boutiques di Parigi. Gran gusto, fiori freschi a profusione, caminetti in alcune stanze. Uscendo c’è la possibilità di incontrare Catherine Deneuve che va a fare la spesa (vive nei paraggi).
Hotel Baudelaire Opera
61 rue Ste-Anne
telefono 01 42975062
Per chi ama la storia questo è il posto giusto. Nelle stanze di questo albergo dormì Baudelaire e i protestanti furono convertiti a forza al cattolicesimo durante la Riforma.
Hotel Jardins du Luxembourg
5 impasse Royer-Collard
telefono 01 40460888
Uno degli alberghi più tranquilli e rilassanti della città, nonostante la posizione centrale. Ci abitò Freud, che la sapeva lunga su come liberarsi dalle tensioni. Perfetto se viaggi da sola.
Hotel du Danemark
21 rue de Vavin
telefono 01 43269378
Solo 15 stanze per questo piccolo hotel, a due passi dai Jardins de Luxembourg, accogliente come una casa privata.
Hotel de Banville
166 boulevard Berthier
telefono 01 42677016
Un hotel al femminile (è gestito da una donna, Marianne Moreau e, prima di lei, dalla madre e dalla nonna), con 38 stanze decorate con gusto e una sala colazioni dipinta a trompe l’oeil come se fosse un roseto fiorito.
Mangiare
La cucina francese ha fatto scuola e, soprattutto, ha fatto credere di se stessa di essere la migliore al mondo. Questa leggenda è stata ormai sfatata dalla cucina mediterranea (e italiana in particolare) ma è indubbio che la gastronomia francese, soprattutto se presa a piccole dosi, sia davvero superba. Anche adesso (o soprattutto adesso) che ha subito tante contaminazioni da parte di quelle etniche e, in particolare, mediorientali. Ecco dove assaggiarla al meglio.
La Fontaine Gaillon
Place Gaillon
tel +33 1 47 42 63 22
Carole Bouquet e Gerard Depardieu hanno aperto un nuovo ristorante a Parigi. I due, già proprietari de “La Fontaine Gaillon”, a due passi dall’ Opera, hanno inaugurato “L’Ecaille de la Fontaine”, specializzato in piatti di pesce, sempre nella stessa piccola Place Gaillon. Carole Bouquet ha disegnatopersonalmente l’arredamento dei due ristoranti. Il risultato è una boiserie calda e cocotte in tavola. Ho bevuto bene e speso ragionevolmente.
La Coupole
102 boulevard du Montparnasse
tel +33 1 43201420
Una enorme brasserie sempre piena (ma comunque si trova sempre posto anche senza prenotare) in cui assaggiare ostriche, fruits de mer e tartare. Poco è cambiato dai tempi cui ci andavano i pittori e gli artisti pagando la cena con quadri e disegni. Un must da non perdere.
Mariage Frères
13 rue des Grands-Augustins
tel 01 40518250
Ambiente coloniale e atmosfera da grande classico. Puoi andarci per un sostanzioso brunch o un té pomeridiano. Ce ne sono 500 qualità, da accompagnare a splendide torte, dolci e salate. In voga tra signore tres chic.
Angelina
226 rue de Rivoli
tel 01 42608200
Lo cita India Knight nel suo libro “La mia vita in un piatto” come la quintessenza della sala da the parigina. Il piatto forte è il mont-blanc. Altamente calorico, anche nel conto.
Bar a soup et quenelles
5 rue Princesse
Ottime anche da portare via le zuppe calde di castagne, di zucca, o porri e quelle fredde di mango o frutti bosco. Ambiente carino e glamour.
Chez Omar
47, rue de Bretagne
tel +33 1 42723626
chiuso domenica
Uno dei migliori cous cous della città si assaggia in questo rumoroso ma molto glamorous ristorante tunisino, frequentato dai radical chic. Divertente. Non si accettano prenotazioni ne’ carte di credito.
404
69 rue Gravilliers
tel +33 1 427 5781
Un marocchino molto chic, con un’atmosfera impagabile. Tagine, cous cous e musica araba in sottofondo. Appartiene alla stessa proprietà del Momo di Londra.
Orient Extrème
4 rue Bernard-Palissy
tel +33 1 45489227
Eccellente giapponese. Si pranza o si cena ai tavoli o al banco, come da tradizione.
Bon
25 rue de la Pompe
tel +33 1 40727000
Chi poteva aver ideato questo eclettico, teatrale e multiforme ristorante se non quel furbacchione di Philippe Starck? Arrampicatevi (gli sgabelli sono alti) a uno dei tavoloni lunghi tipo mensa, dove si mangia gomito a gomito con gli altri avventori, oppure chiedete uno dei tavolini più discreti delle sale in fondo e abbandonatevi a questa insolita esperienza. Il menu sarebbe da rubare da quanto è curioso (i camerieri lo sanno e lo portano via subito). Potete scegliere il menu da sceicco (luxe de luxe) quello per tirarsi su (I’m bad, ovvero bistecca al sangue e patatine multicolori), quello che faceva la mamma (minestrina e puré), oltre a vari sushi, vegetariani e via creando. Di fianco a ogni piatto l’apporto vitaminico e le controindicazioni. Da provare una visita alle toilettes femminili, in cui è consigliabile scegliere la porta con scritto “orinatoire”: per le scettiche un disegno mostra come va usata. Geniale.
George
Centre Pompidou
tel +33 1 44787499
All’ultimo piano del centro Pompidou ha un nome quasi banale (ma è un omaggio al presidente al quale è dedicato lo spazio culturale) e un’atmosfera minimalista estremamente chic. Alluminio, colori acidi, tavoli e sedie bianchi decorati con una sola rosa. Tutto intorno vetrate che si aprono su un panorama da far girare la testa ai più scettici. L’ambiente è quello degli intellettuali e della gente dello spettacolo, ma tutto sommato l’atmosfera è piuttosto discreta. Il menu perfetto per un lunch. I prezzi ragionevoli, almeno a mezzogiorno. I dettagli attentissimi. Un esempio? La torta di cioccolato disegnata da Ives Saint Laurent che, da sola, vale la visita.
Alcazar
62 rue Mazarine
tel +33 1 53101999
C’è la longa manus di sir Terence Conran, il re mida della ristorazione inglese, in questo spazio a due piani con il ristorante sotto e il mezzanine nel quale ascoltare musica sorseggiando costosi drink. L’atmosfera è molto trendy: acciaio, cucina a vista, divanetti in velluto, candele minimaliste. Il menu è tipicamente francese – paté, terrine, tartare – i prezzi sono quasi folli.
Les Bookinistes
53 quai des Grands Augustins
tel +33 1 43254594
Passeggiando sul quais dei mille libri antichi non lontano le Musée d’Orsay questo ristorante con cucina di tradizione francese ma reinterpretata: inventiva, gaia, leggera, ispirata al mercato. Vista sulla Senna, decor moderno su base classica.
Brunch à la americaine
Per quanto la tradizione sia partita dagli Stati Uniti, e in particolare dall’immancabile New York, Parigi ha ormai fatto proprio il rito del brunch domenicale. E sono ormai tantissimi i cafèche propongono questa formula, chi in modo classico, chi in versione “rivista e corretta”.
Una delle zone classiche del “se balader” domenicale è senza dubbio, l’Ile de St. Louis. Qui in poche centinaia di metri quadri si trovano decine di cafè che propongono il brunch piu’ classico: cafè, uova strapazzate, muesli e dessert au chocolat. Ogni domenica tutti i cafè di questa zona sono piene delle “mami” (ovvero le signore di una certa età) dei quartieri eleganti, che vengono a sfoggiare l’ultimo cappellino, davanti al più classico dei menu. Se poi si ha voglia di dolcezza, si trova in questo quartiere quella che è forse la tazza di cioccolata più buona di Parigi, a La charlotte en l’ile. E in tal caso non mancare di assaggiare anche uno degli squisiti dolci casalinghi.
Chi volesse vivere la più tradizionale atmosfera parigina di inizio secolo, non può farsi mancare un fantastico posticino che si trova a nord delle Galeries Lafayette, giusto accanto a Notre Dame de Lorette. Si chiama Les cakes de Bertrand ed è una elegantissima quanto minuscola sala da tè. Tutta in uno stile liberty tres chic, con vetrinette specchiate piene di dolci, tè infusi e marmellate. Queste ultime, appunto, sono qualcosa di sublime, come la confettura albicocche e vaniglia. Il brunch è servito con una torta salata a scelta, ma la parte migliore è senza dubbio il gran finale con uno dei famosi “cakes”.
Posto più moderno e giovane, è Le pain quotidien, giusto alla fine di rue Mouffetard, nel cuore del quartiere latino. Ci si accomoda tutti insieme intorno a grandi tavoloni di legno, perfetto per socializzare. Buonissimi i dolci, ma anche il piatto di salato, che propone una scelta di vari formaggi francesi. Questo è un ottimo posto anche per un pranzo di giorno lavorativo: le insalate sono senza dubbio favolose e molto abbondanti.
Consiglio: i parigini prendono il brunch domenicale molto sul serio e non ne perderebbero uno per nessuna ragione, quindi, se non hai prenotato, armati di tanta pazienza e preparati ad una lunga attesa che sarà lautamente ricompensata.
Shopping
L’eleganza è di casa, da queste parti. E non dimenticare che, prima che il made in Italy diventasse famoso, a Parigi c’era il meglio dell’alta moda. A parte le grandi maisons troverai una quantità di boutique di grande raffinatezza ma con un tocco di originalità, negozi particolari, minimalisti o esageratamente barocchi ma mai di cattivo gusto, in cui trovare abbigliamento, oggetti per la casa, accessori.
Galerie Lafayette
40 boulevard Haussmann
tel +33 1 42823456
Il grande magazzino parigino par excellence. Praticamente un’istituzione, soprattutto in periodo di saldi (chiamati trois jours anche se in realtà durano almeno dodici giorni). Una specie di Harrod’s alla parigina, senza famiglia ingombrante nel consiglio di amministrazione.
Printemps
64 boulevrad Haussmann
tel +331 42825000
Quattro piani dedicati alla moda, dalle grandi alle medie firme. Se sei stanca di provare e guardare, rinfrancati al ristorante sotto la bellissima cupola liberty all’ultimo piano.
Lilith
12, rue du Cherche Midi
tel +33 1 42840588
Uno delle nostre boutiques preferite, in una delle stradine più fantastiche della Rive Gauche. Solo cose molto originali, in linne sciolte, ma che stanno da dio alle ragazzine e alle signore d’età ma di spirito. Lilith si trova anche a New York, San Francisco e Johannesburg.
Loft
56 rue de Rennes
tel +33 1 45448899
Solo grigio, nero e beige in questo spazio essenziale e molto newyorkese. Piccola attenzione per le clienti: caffé, brioches e acqua minerale all’ingresso.
Hanne Benoist
11 rue de Mezieres
tel +33 1 42225570
Un tocco di originalità tutta parigina per camicie, cappotti, gonne e giacche ben disposte in uno spazio essenziale e sobrio.
Mohanjeet
10 rue de Turenne
tel +33 1 42742700
Sempre nel Marais uno spazio dedicato all’abbigliamento etnico e coloratissimo.
Autour du monde
12 rue des Francs Bourgeois
tel +33 1 42771618
Abbigliamento, scarpe, borse. Tutto molto parisienne. Ci trovi le scarpe Bensimon, che indossano le parigine understated.
Groom
13, rue du Cherchez Midi
telefono 01 45484936
Borse in pelle e in nylon (che vanno in lavatrice) la cui prerogativa è la praticità. Chi le ha disegnate, cioè la stilista Corinne Geffray, deve essere una donna con le mani sempre occupate se ha pensato a delle borse che contengano tutto e che richiedano solo un gesto per tirarlo fuori.
Entrée des Fournisseurs
8, rue des Franc Bourgeois
02 48875898
La merceria con la m maiuscola, dove trovi a centinaia bottoni, nastri, pezzi di stoffa per il patchwork, cartamodelli e accessori per arrichire qualcunque cosa vada indossata.
Parchi e giardini
Per gli intimi è le Luco. Per tutti gli altri il Jardin de Luxembourg, uno dei parchi più grandi e più belli della città. Molto centrale, con i suoi 22 ettari è davvero un’oasi di freschezza se sei alla ricerca di refrigerio d’estate o di pace in ogni altro momento dell’anno.
Molto amato dai parigini che ci vanno per fare jogging, leggere il giornale, portare a spasso il cane, far divertire i bambini. A questo proposito al suo interno c’è un enorme playground dove per pochi euro i piccoli si possono divertire con mille scivoli, castelli, sabbiere e giochi a non finire. Le mamme e i papà – molti dei quali sono americani residenti a Parigi che forse per una sorta di passaparola si danno appuntamento qui – possono starsene tranquilli mentre i piccoli si scatenano: tutta la pavimentazione è elastica e nei limiti del possibile morbida, a prova di caduta.
Fuori dal playground c’è una giostrina con i cavalli di legno d’altri tempi. Risale al 1879 ed è stata menzionata perfino da Reiner Maria Rilke. Ai bambini che salgono per un giro viene consegnato un bastone e mentre la giostra gira devono cercare di infilare nell’anello che l’omino (anche lui d’altri tempi) regge nelle mani. Non si vince niente, e questo è il bello, perchè ai bambini piace lo stesso. Molto più poetico dei Pokemon. Da provare.
Il Luco, però, non è solo questo. Al suo interno c’è un frutteto, creato dai certosini nel 1650, con 600 qualità di pere e mele. Un alveare-scuola dove seguire corsi di apicoltura e una scuola di orticoltura in cui seguire lezioni gratuite sulla cura e coltivazione delle piante. A chi interessa, voilà il numero di telefono: +33 1 42342362.
Per le mamme
Non potrai dire di essere stata a Parigi senza essere passata con i tuoi bambini per Disneyland Paris, a soli 30 km dal centro, facilmente raggiungibile tramite delle navette dagli aeroporti di Roissy-Charles de Gaulle e Orly o tramite i frequenti treni della linea RER A con destinazione Marne-la-Vallée. Aperto tutti i giorni a partire dalle 9.00, fino alle 20.00 (alle 18.00 dal lunedì al venerdì); in estate la chiusura viene posticipata alle 23.00.
Durante il giorno poi spettacoli e parate, lungo le strade e le piazzette del parco, acrobati e ballerini, tutte le colonne sonore dei film Disney trasmesse da grandi altoparlanti; le lingue usate sono il francese e l’inglese, ma le scenette, i mimi e i giochi o le animazioni teatrali, si basano più sulle azioni che sulle parole.
Procura ai tuoi bambini un quaderno sul quale annotare gli autografi dei loro personaggi preferiti.
Nel parco troverai numerosi angoli neonati e all’entrata un comodo noleggio di passeggini; ristoranti con menù per bambini (anche vegetariani) e gli imperdibili negozi dove puoi trovare di tutto, dallo spazzolino al set per la colazione dei loro beniamini.
Ricorda che alcune attrazioni sono sottoposte a restrizioni di statura o età.
Un servizio gratuito, il “Fastpass ticket” ti aiuterà ad eliminare lunghe attese alle attrazioni: introducendo il tuo biglietto d’ingresso al parco, nell’apposito distributore, riceverai un biglietto “Fastpass” che indica la fascia oraria nella quale potrai ritornare, passando per una corsia preferenziale, all’attrazione.
Da ricordare poi il “Parco Walt Disney Studios”, nato recentemente a fianco del Parco Disneyland, dove scoprire tutti i segreti del cinema, come ad esempio la scena di un inseguimento. Se vuoi risparmiare, conviene fare il biglietto “passpartout”, che consente l’entrata ad entrambi i parchi.
E se poi vuoi continuare la magia dei cartoni animati, anche per la notte, troverai a disposizione alberghi anch’essi a tema e il campeggio.
Chi ha detto che i bambini ai musei si devono per forza annoiare? Se li porti in uno di questi sicuramente si divertiranno:
Il miglior museo per bambini è senz’altro la Cité des Sciences et de l’Industrie, nel Parc de la Villette, il più vasto parco urbano della città, sede un tempo del vecchio mattatoio e del mercato del bestiame. Un’ampia area è dedicata ai bambini, dove sperimentare dal vivo i principi scientifici o vedere come gli astronauti vivono nel vuoto, o provare al computer a pilotare un aereo.
I bambini possono non solo ammirare, ma anche toccare, esplorare, costruire, inventare, all’insegna dello slogan anglosassone “hands on museum” il museo tattile. Il concetto guida è che i bambini siano facilitati nell’apprendimento se riescono anche a divertirsi e a scoprire il mondo coi propri sensi.
Per i maschietti poi il Musée de la Marine: saranno incuriositi dai modellini delle imbarcazioni dai primordi ai giorni nostri, potranno ammirare le tute dei primi palombari, i reperti del Titanic e la ricostruzione del sommergiible di Capitan Nemo.
Per le bambine e le mamme che collezionano bambole il Musée de la Poupée.
Alcuni musei sono gratis alcuni giorni della settimana, altri non fanno pagare il biglietto ai minori di anni 18.
Parigi è disseminata poi di parchi, dove poter trascorrere qualche ora tranquillamente rilassate, mentre i bambini si scatenano nei giochi, in totale sicurezza.
Per citare solo alcune delle possibilità ricordo i giardini di Tuileries, nella passeggiata che porta da Place de la Concorde al museo del Louvre, dove potrai noleggiare, per 2 euro all’ora, delle barchette colorate che il vento spinge, aiutato dalle piccole “stampelle” date in dotazione, da una parte all’altra della fontana-laghetto. I bimbi francesi le rincorrono lungo le sponde al grido di “Mon bateau!”. Tutto intorno delle sedie, messe a disposizione gratuitamente, per una piccola pausa.
Oppure potresti concedere loro una passeggiata sul pony, nel Parc Monceau, uno dei più eleganti di Parigi; o ancora un giro in bicicletta nel bellissimo Bois de Boulogne, anche se bisogna ricordare, per quest’ultimo, che l’accesso a qualche giardino, è a pagamento.
Anche al Centre Pompidou, sede del museo d’arte moderna, troverai una sezione dedicata ai bambini, la “Galerie des Enfants”. All’esterno sul piazzale, soprattutto d’estate, giocolieri e saltimbanchi; al lato le buffe e colorate opere della fontana che domina Place Igor Stravinsky.
E poi, disseminate un po’ su tutta la città, troverai quelle giostrine di una volta con cavallini e carrozze… ai piedi del Trocadero, appena al di là del ponte che lo collega alla Tour Eiffel, un’altra nel Parc Monceau, ma sicuramente la più suggestiva è quella che si trova all’inizio della scalinata che porta al Sacre Coeur, nel quartiere di Montmartre; a chi ha amato il film “Il favoloso mondo di Amelié” non potranno non venire in mente i fotogrammi di una delle più belle scene del film, proprio in quel punto girate.
Si divertiranno a salire i gradini della torre di Notre Dame, se confiderai loro un segreto: la torre custodisce la campana del vecchio gobbo di Notre Dame. O se li porterai su una delle panchine a forma di eleganti e misteriosi gatti neri situate nell’Avenue Mointaigne.
Se amano, invece, pattinare, non puoi perdere la passeggiata di gruppo, la domenica mattina, sui roller-blade, lungo un percorso prestabilito, per le vie della città, il tutto sotto l’attento controllo di poliziotti, anch’essi sui pattini.
Stefania Fracasso
Beauty
Se le parigine sono sempre così eleganti, charmant e a posto in qualunque occasione il merito non è tutto nel dna. Ecco qualche posticino da consiglio in un orecchio per cercare di imitarle.
Charlie en particulier
1 rue Goethe
tel +33 1 47209401
metro Alma-Marceau
Dal parrucchiere per rinnovare il look. In un salone che sembra un appartamento la celebre parrucchiera delle star ti fa il taglio o ti insegna (per 90 euro) in un paio di lezioni a come cavartela da sola alle prese con pettine e phon. A disposizione delle clienti anche poltrone massaggianti, manicure e pedicure, trucco. Sur rendez-vou.
Jean Louis David
27 boulevard Henry IV
tel +33 1 42729701
Consigliato da una giornalista parigina e provato. Chiedi di Valerie e ti trovi con una testa nuova facile da tenere. Per di più a prezzi “italiani”: taglio e piega costano meno di 35 euro.
Hammam de la Mosquée de Paris
39 rue Geoffroy-St-Hilaire
tel +33 1 43311814
metro Censier-Daubenton
Ora a Parigi ce ne sono tanti ma quello di più atmosfera è senz’altro questo, il più storico anche se un po’ delabré. Per le donne è aperto dalle 10.00 alle 21.00 il lunedì, il mercoledì e il sabato. Per gli uomini è aperto il martedì dalle 14.00 alle 21.00 e la domenica dalle 10.00 alle 21.00. Ingresso: 14 euro. Luogo ideale per sciogliere le tensioni ed eliminare l’inquinamento dai pori, per farsi fare un massaggio rinvigorente o distendersi sui materassini pensando al nulla.
Les bains du Marais
31 rue des Blancs-Manteaux
tel +33 1 41610202
Per uomini e donne (che possono accedere lunedì dalle 11 alle 20, martedì dalle 11 alle 23 e mercoledì dalle 10 alle 19, oppure insieme agli uomini con obbligo di costume da bagno mercoledì dalle 19 alle 24 e domenica dalle 11 alle 23). L’hammam con asciugamano, accappatoio e ciabattine costa 27 euro, il gommage e massaggio idem.
Hammam des Grand Boulevards
28 boulevard de Bonne Nouvelle
tel +331 48010305
Sempre umini e donne in momenti diversi o insieme. C’è un orario anche per i nudisti, purché arrivino in coppia.
Hammam Pacha
147 rue Gabriel-Pèri St. Denis
tel +33 1 48291111
Solo donne tutti i giorni, domenica compresa. L’hammam costa 21 euro. C’è anche un ristorante per rilassarsi dopo.
Curiosità
• Se temi che il tuo soggiorno possa essere troppo breve e assolutamente insufficiente per assaporare l’anima vera della città, corri in libreria e cerca un manualetto che potrà aiutarti.
Quello che ti consigliamo si chiama French toast. Scritto con grazia tutta francese da Harriet Welty Rochefort, è la storia di una donna che si ritrova a vivere a Parigi e si trasforma, senza accorgersi, in una perfetta madamoiselle.
• Che Parigi sia una città cosmopolita, nessuno lo mette in dubbio. Ma non hai idea di cosa voglia dire veramente girare di quartiere in quartiere e affacciarsi su etnie diverse, come tante finestre sul mondo. Un esempio lampante è il quartiere della Goutte d’Or. Basta spostarsi un poco a est della zona più famosa di Montmartre, il Sacre Coeur, per passare la frontiera ed entrare direttamente in Africa. Ti assicuro che se qualcuno ti portasse lì a occhi bendati, non diresti mai di essere a Parigi. E’ curioso osservare tutti i negozi di vestiti arabeggianti, tappeti, cuscini e stoffe, come se fossimo in un quartiere de Il Cairo o di Marrakech. Quanto ai vari ristoranti e tavole calde ? a emporter?, neanche a dirlo, si possono assaggiare tutti i piatti tipici della cucina araba. La cosa più curiosa sono poi i vari negozi di accessori per capelli. Si trova tutto il necessario per farsi treccine colorate e extension di ogni genere. E poi, a sorpresa, questo è anche il quartiere dove molti degli stilisti emergenti, parigini e non solo, mettono le proprie vetrine. Così accanto a una strada stile Marrakech Express, si può trovare una serie di eleganti boutiques alla moda.
(Giulia Tonini)
Consigli
• Se un parigino (o una parigina) che ti presentano ti chiede “Ca va?”, e cioé “Come va?”, non sognarti di rispondere “Bene grazie” o altre risposte, peraltro logiche, di questo genere. La domanda, infatti, è pleonastica e oziosa e presuppone un altrettanto generico “Ca va”.
• Se pensi di prendere un taxi dimentica Londra o New York e armati di molta pazienza. In ore di punta o se piove puoi metterci delle mezzore a trovare un taxi diposto a portarti a casa.
• Non tralasciare una visita alla Orangerie, il museo creato intorno alle Ninfee di Monet (Jardin des Tuileries, tel 01 44778007). Nonostante gli orari bizzarri (apre alle 12.30 ed e’ chiuso il martedi’) e’ bellissimo e ti da’ la sensazione di nuotare in uno stagno in mezzo alle celebri ninfee.
Parigi e’ raccontata da Daniela de Rosa e Maria Sole Pantanella
(hanno collaborato Stefania Fracasso e Giulia Tonini)