Di donne importanti, famose e significative ce ne sono state a centinaia. Eppure, al momento di ricordarle, diventano invisibili. A Parigi solo il 2,6% delle strade sono dedicate alle donne. E Aurelia Speziale di Osez le Feminisme, ha deciso che cosî non va bene e forte del fatto che il sindaco da pochi mesi è la signora Hidalgo, ha chiesto di rivedere questa maschilizzazione dello stradario e lo ha fatto con una ‘protesta’. Per alcune ore, all’Ile de la Cité, le targhe con nomi di donna hanno sostituito quelle consuete. Da Toni Morrison a Niki de Saint-Phalle, le donne hanno riempito il quartiere parigino tanto caro ai turisti, con cartelli posticci applicati a quelli soliti.
Un modo, innocuo, per richiamare l’attenzione su un divario che esiste e che le femministe vorrebbero colmare. Con qualche piccola soddisfazione. A dicembre una fermata della metro sarà intitolata a Rosa Parks simbolo della lotta contro la segregazione in USA e a Colette ed Ella Fitzgerald saranno intitolate fermate del tram. Non molto, ma già qualcosa.
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Parigi al femminile
