Con ”Il capitale umano” Paolo Virzì si confronta contemporaneamente con più generi (giallo-noir, commedia), con grande successo. Nulla è come sembra nella storia tratta dal romanzo di Stephen Amindon, che è raccontata con ritmo gradevole, bella fotografia e un abile utilizzo delle riprese in movimento con primi piani sui dialoghi più significativi.
In una località immaginaria della Brianza dove avviene un omicidio colposo si intrecciano le vite e le sorti del ricco finanziere senza scrupoli Giovanni Bernaschi (Fabrizio Gifuni) e dell’agente immobiliare Dino Ossola (Fabrizio Bentivoglio).
Il giallo, ambientato nello scenario di una splendida villa, si svolge in 4 capitoli che, ripartendo dalla stessa scena (l’ingresso di Dino nella lussuosa villa Bernaschi), raccontano il punto di vista di tre personaggi (Dino, Carla, Serena), per arrivare all’ ultimo in cui viene svelata la verità.
Dino, che ben interpreta l’italiano medio che aspira al facile successo, non esita ad utilizzare la relazione della figlia adolescente Serena con il rampollo dei Bernaschi per cercare di accedere ad una ricchezza creata dalla mera speculazione finanziaria.
Carla Bernaschi (una Valeria Bruni Tedeschi irritante e molto credibile), moglie di Giovanni, è un’ex-attrice dall’aria svagata e indolente, che mentre impegna il proprio tempo spostandosi con l’autista personale e indossando pellicce e tacchi 15, cerca tardivamente di comprendere il proprio figlio in difficoltà e si impegna a salvare il teatro della sua città per far rivivere i propri sogni.
Serena, la figlia adolescente di Dino, è l’unica che conosce ma omette le informazioni risolutive ai fini dell’indagine, ma poi prosegue nella strada che ritiene e sente giusta al di là delle apparenze.
Le figure che conservano un ‘idea di “morale” pur non riuscendo ad agirla, risultano quelle femminili. L’unica che propone valori positivi è rappresentata dalla compagna di Dino, Roberta (Valeria Golino), matura psicoterapeuta in dolce attesa che preserva lucidità, buon senso e cuore in un carosello di personaggi che incarnano le peggiori qualità del nostro tempo.
Emblematica e indimenticabile la frase che Carla rivolge al marito finanziere sopravvissuto ad un’incombente crac finanziario: “Avete scommesso sulla rovina di questo paese ed avete vinto”, che lui prontamente corregge in : “Abbiamo vinto” sottolineando come anche lei benefici della ricchezza di cui sta criticando la provenienza.
Il capitale umano è il “valore” economico che nel cinico gergo assicurativo attribuisce una monetizzazione alla vita di ogni persona, in questo caso a quella di un modesto lavoratore che muore per errore.
Bel film, bella regia, che con l’assegnazione del Golden Globe a Paolo Sorrentino per “la Grande Bellezza” rappresenta un ottimo inizio del nuovo anno per il cinema italiano.
Paolo Virzì, un capitale molto umano per l’Italia
