Non lo dico io, ma lo dice Natalia Ginzburg, che a Palermo c’è nata ma che ha dovuto poi trasferirsi a Torino (come chissà quante migliaia di palermitani) causa matrimonio. Palermo ce l’aveva nel cuore e la trovava diversa ogni volta che ci tornava.
Cosa ho trovato dopo tanti anni
È successo anche a me. A Palermo ero già stata in almeno altre due occasioni. Ma i miei viaggi sono stati così diradati nel tempo che è stato un po’ come scoprirla di nuovo. E ho avuto la conferma che bisogna tornare più e più volte negli stessi luoghi, perché non sono mai gli stessi.
L’ho trovata bella, se possibile più bella di come la ricordavo. Monumentale, discretamente pulita (alla maniera delle città del sud), piena quasi solo di palermitani, perché era inverno e di turisti ce n’erano pochi, e sicura. Sono andata in giro giorno e notte, spesso da sola, con la macchina fotografica al collo, ma non mi sono mai sentita a disagio.
Ho camminato per il centro storico, per i vicoli, per le strade piene di street art, ho visto le insegne e i graffiti, le vetrine con oggetti coloratissimi, i musei bellissimi, le chiese, i bar pieni di gente a tutte le ore, la gente per la strada, coppie che passeggiano, bambini che restano svegli fino a tardi, giovani e meno giovani, tutti fuori nonostante la temperatura non fosse quello che mi aspettavo.
Molti palazzi sono stati restaurati e anche se il numero di airbnb sorti come funghi sono ormai dappertutto – e questo non credo che faccia bene alle città – la città ha sicuramente acquistato in bellezza e vivacità.
Il momento esteticamente più appagante è stato l’aperitivo che ho bevuto alla Farmacia Alcolica (via Alloro 133), un locale in cui, e non è facile, sono rimasta ad osservare ogni piccolo dettaglio: Locale estremamente massimalista, dove vecchie insegne, quadri, specchi, bici d’epoca, binocoli, sedie e tavoli, bicchieri e bottiglie sono apparentemente ammassati in modo da creare un’atmosfera vintage dove bere cocktail che hanno il nome dei medicinali (io ho bevuto un’ottima “adrenalina”).
Ci sono talmente tanti localini nel centro storico di Palermo che sarebbe lungo elencarli tutti. Lasciati guidare dal caso, passeggia senza meta ed entra dove più ti ispira, come ho fatto io.
E se vuoi andare, invece, nei luoghi canonici della città, posso consigliarti, tra tutti, il Palazzo dei Normanni e la Cappella Palatina. Raramente ho visto qualcosa di più bello ed emozionante (non me ne vogliano i ravennati, ma questa supera i mosaici bizantini di Ravenna).
HO anche fatto un po’ di shopping, seguendo i consigli di Marilena D’Asdia, palermitana doc, e della sua guida, precisa e puntuale (che ti consiglio vivamente di scaricare). Nella guida, oltre a tanti tanti consigli, trovi anche la mappa di google con segnalati tutti i luoghi di cui si parla (così puoi andare in giro facendoti portare) e una playlist ad hoc, creata da un musicista palermitano, da ascoltare mentre passeggi per la città.