Forse non lo sai, ma si dice che Padova è “la città del caffè senza porte, del prato senza erba e del santi senza nome“, dove il santo per antonomasia è Sant’Antonio, il prato senza erba è Prato della Valle, ed il caffè senza porte è il celebre Pedrocchi che usava star aperto 24 ore su 24. Se sei appassionata di storia, allora sappi che sulle sue pietre sono passati Giotto, Petrarca, Machiavelli, Tiziano, Casanova, Galileo, Mozart.
Padova e’ anche la città del turismo religioso, di quelle migliaia di pellegrini e di fedeli provenienti da ogni angolo della Terra che vengono alla basilica del Santo. E’ la “città dei dottori” per la storia secolare della sua università. La città e la sua gente, quel mondo che ruota attorno alle tre piazze dedicate alla Frutta, alle Erbe ed ai Signori. Padova è la città dei colli Euganei, custodi di grande spiritualità e capolavori d’arte. Insomma, come vedi, ti offre una profusione di attrattive e spunti per un soggiorno piacevole, anche se sei sola. Se questa è la tua destinazione, vedrai che ci troverai anche tanta bellezza, ed il bello, lo sai, non stanca mai.

di Giulia Calzati

Arrivare

In auto: lungo l’autostrada A13 ti conviene uscire al casello Padova Sud (Padova Est se sei sulla A4) ed entrare in città seguendo le indicazioni per “il Santo”, ovvero la basilica di Sant’Antonio. Da qui sei in già nel centro della città e puoi raggiungere più facilmente la tua destinazione. Se devi lasciare l’auto, puoi dirigerti verso uno dei numerosi parcheggi della città.
In treno: da Roma a Padova impieghi quattro ore con l’Eurostar, mentre da Milano due ore e venti con l’Intercity. La stazione è in pieno centro e ti consente comodi spostamenti in autobus o in taxi. A piedi seguendo corso del Popolo e corso Garibaldi in dieci minuti raggiungi “le piazze”.

Dormire

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Mangiare

Tra “bigoli” e “pasta e fasioi”, la tradizione della gastronomia di Padova affonda le sue radici contadine nell’orto, nel cortile, nella vigna e nella “pertica” degli insaccati. Attenta però, che qui “tipico” non vuol dire banale, e infatti i piatti della cucina locale sono proposti con inventiva e attenzione alla stagione. In città troverai molti posti del buon mangiare, dove lasciarti indurre in tentazione senza rischi e shock al portafoglio. Dai locali tradizionali che ti offrono piatti rustici e vigorosi, autentiche specialità della zona, a quelli innovativi che rivisitano antiche ricette ricche di sapore e di gusto, giovando decisamente al risultato finale.

Belle Parti
via Belle Parti 11
tel 049 8751822
Per una serata speciale, non avere dubbi. E’ il ristorante più quotato del centro che tra argenti e luci soffuse ti serve un menu’ tradizionale di gran qualita’, con servizio accurato. Il (giustificatissimo) conto e’ piuttosto elevato, la prenotazione e’ obbligatoria.

Da Mario & Mercedes
via S. Giovanni da Verdara 13
tel 049 8719731
Colori caldi e buon gusto caratterizzano questo locale a gestione familiare che ti propone un’ottima cucina veneta. Nella bella stagione chiedi un tavolo all’aperto, sotto il pergolato dove Mario, il titolare, cucina alla brace. Ti consigliamo gli gnocchetti alla rucola e la faraona con uvetta e pinoli.

Osteria Speroni
via Speroni 36
tel 049 8753370
La cucina di mare a Padova e’ concentrata in alcuni locali specializzati di buona fama, ma di prezzo elevato. Qui la strada imboccata dal titolare, veneziano doc, e’ diversa ed azzeccata: offrire ottimo pesce a prezzi ragionevoli. Il menu’ stagionale e’ sempre vasto, ma lasciati un posticino per le tradizionali “sarde in saor”. La prenotazione e’ d’obbligo.

Il Tinello
via Ognissanti 29
tel 049 8071456
Cucina sfiziosa e gustosi abbinamenti in questo locale molto intimo, nel cuore della zona universitaria. Il giardino estivo poi e’ una vera chicca. Tra le specialita’ ti consigliamo i tortelli alle noci.

Dotto e Dotto di Campagna
via Soncin 9
tel 049 8751490
via Randaccio 4 localita’ ponte di Brenta
tel 049 625469
Tappa doverosa per i gourmet, il piu’ padovano dei ristoranti a due passi da piazza delle Erbe si sdoppia anche nel rustico locale in campagna. Vi puoi gustare gli antichi piatti veneti o le specialita’ dello chef: la polenta e baccala’ o il gran bollito alla padovana.

Osteria dei Fabbri
via dei Fabbri 13
tel 049 650336
I piatti della cucina povera veneta in un ambiente caratteristico, riscaldato dal calore del legno, con i tavoloni comuni apparecchiati con carta paglia. Aperto fino all’una di notte, e’ ideale per un dopospettacolo o per le tiratardi. Lasciati tentare dai suoi risotti con verdure di stagione, dalla gustosissima pasta e fagioli e, a novembre, dalla zuppa di castagne e funghi.

Shopping

Antica Drogheria ” Ai due catini d’oro” ex “Dal Zio”
piazza della Frutta 46
E’ una vera istituzione questo emporio che dal 1841 vende aromi rari e spezie sfuse, frutti canditi, tinture per tessuti, assieme a specialità alimentari internazionali. Un angolo intatto che ti regala l’atmosfera delle antiche botteghe venete.

Cosecosì
via S. Martino e Solferino 15
La riscoperta dell’artigianato ha ispirato questo luogo nel cuore del ghetto, ideale se cerchi selezioni di artisti da tutta Italia: i tessuti romagnoli stampati a mano dal 1826, i tessuti a telaio umbri, le ceramiche inglesi, di Vietri, di De Simone e della Puglia. Anche bicchieri artistici, asciugamani della Carnia e stampi da forno in ceramica .

Antica Gastronomia Vignato
via Roma 62
Vero santuario dei sapori locali, è la boutique dell’alta gastronomia dove ti sarà difficile non cedere alla tentazione di specialità divine come il baccalà mantecato, in insalata o alla vicentina e la soppressa. Qui la qualità ha il suo prezzo e questo, di solito, non è certo quello del supermercato sotto casa.

Forno Pasticceria Vecchiato
piazza della Frutta 2
Sforna delizie e golosità questa tradizionale bottega dove il pane e i dolci hanno quel sapore dimenticato. Panini con l’uva e i tipici “zaletti”, con uvetta e farina gialla. Comodo anche il negozio vicino al Santo, in via Cappelli 41, aperto di domenica.

Da vedere

La ricchezza di Padova è soprattutto medievale, quando i ricchi mercanti potevano permettersi di chiamare Giotto o Donatello per far più bella la loro città. Tra le numerose cose da vedere, questi i “must” che ti suggeriamo, naturalmente utilizzando il biglietto unico come scoprirai nella sezione consigli:

Cappella degli Scrovegni, corso Garibaldi, tel 049 8751153, orario 9-18, chiuso lunedì. Ti hanno mai detto a scuola che se non conosci Giotto non conosci la pittura dal trecento in poi? Ecco dunque l’occasione di ammirarne gli studi sulla prospettiva nel suo più completo e meglio conservato ciclo di affreschi. Colore, forme, gesti e sguardi si fondono sulle pareti della cappella per narrare le storie di Maria e del Cristo in 36 riquadri. Giotto fu chiamato all’opera nel 1303 dal banchiere padovano Enrico Scrovegni e scelse il tema della redenzione, che si conclude sulla parete d’ingresso con il Giudizio Universale, affollato di uomini, angeli e anime dannate.

Due o tre cose su Giotto:
Non basta dire multimediale per stupire. Ci vuol altro che un paio di piccoli schermi e un mouse (da usare se il vicino prima di te non ci sta appiccicato due ore) per darla a bere a noi, navigatrici d’alto mare informatico. Infatti la Sala Multimediale della Cappella degli Scrovegni è una mezza delusione. Diciamo che ti serve solo se non sai come passare il tempo nell’attesa che venga il tuo turno per entrare (da quanto è stato effettuato il restauro nella Cappella si entra a piccoli gruppi e per un tempo determinato, 15 minuti e non uno di più). Ma già che c’eravamo un’ (ennesima) occhiata al grande Giotto gliel’abbiamo data volentieri. E abbiamo scoperto alcune cose molto interessanti. Eccole, nel caso che tu voglia vedere Giotto con occhi diversi.
Nel pannello sulla Nascita di Gesù la Madonna è distesa su un letto: è così che stanno le donne dopo aver partorito (tranne le dive del cinema, che dieci minuti dopo il parto sono truccate e pettinate, pronte per il fotografo). Cerca il pannello con l’Adorazione dei pastori: Giotto voleva dipingere un cammello, ma non ne aveva mai visto uno, così l’ha fatto metà cavallo metà asino, e con gli occhi azzurri! Nel pannello sulla Fuga in Egitto la Madonna posta Gesù in un porta-enfant, una specie di marsupio ante litteram. Ultima cena: Giuda ha un’aurelola evanescente rispetto agli altri apostoli: la sua sacralità si sta spegnendo. Il Bacio di Giuda: l’aureola non c’è più. Buona visita.

Orto Botanico, Via Orto Botanico 5, tel 049 656614, orario 9-13, chiuso domenica. Sorto nel 1545, è il più antico Orto Botanico Universitario al mondo. Destinato alla coltivazione dei “semplici”, ossia delle piante medicinali, vi furono coltivati i primi esemplari europei di patata, lillà, girasole, gelsomino, ciclamino, che ancora oggi hanno un posto d’onore, come la famosa “palma di Goethe”. Tra tanti c’è un percorso per i non vedenti con piante aromatiche o particolari al tatto, e quello dedicato alle piante carnivore. Per apprezzarne la visita perciò non occorrono particolari conoscenze scientifiche: rimarrai colpita dalla bellezza e dalla varietà della vegetazione esotica e rara. Occhio però al regolamento da non sottovalutare: come dice il cartello ” i contravventori saranno puniti con multe, carcere ed esilio”!

Basilica di Sant’Antonio, piazza del Santo, tel 049 663944. E’ detta popolarmente “del Santo” in quanto ne custodisce le spoglie. Celebre nel mondo come monumento sacro, ogni anno è meta di milioni di pellegrini. Anche le più scettiche qui non potranno fare a meno di avvertire l’atmosfera “miracolosa” che pervade il luogo. Inoltre, vi potrai ammirare i capolavori di artisti quali Donatello, Giusto de’ Menabuoi, Tiepolo e Tiziano.

Palazzo della Ragione, piazza delle Erbe, tel 049 8205006 chiuso lunedì. Qui tutto è grandioso. Eretto nel 1218 dal Comune come sede dei tribunali, domina con le sue gallerie e i portici le due piazze delle Erbe e della Frutta. Il piano superiore è una delle più vaste sale pensili del mondo, completamente affrescata da un ciclo astrologico e religioso. Il soffitto è una copertura a carena di nave di eccezionali dimensioni, imponente per le tecniche architettoniche del tempo. All’interno ammiri il gigantesco cavallo di legno copia di quello del Gattamelata esposto davanti al Santo ed opera del Donatello.

Palazzo Centrale dell’Università. Ol “Bo”, via VIII Febbraio 2, tel 049 8283111, chiuso la domenica. La più antica università al mondo dopo Bologna, è anche l’unico ateneo ad avere un nome di animale, il “Bo” appunto, ovvero il bue, derivato dalla Locanda all’Insegna del Bue inglobata nel 1493. Da allora il Bo è ricordato per numerosi primati e tradizioni. Vi fu installato il primo teatro anatomico del mondo e conserva tuttora la cattedra in legno da cui Galileo insegnò.

Piazze e porteghi

A Padova “far la spesa” é, al tempo stesso, un piacere ed una necessita’, ma bisogna ammettere che il primo aspetto prevale nettamente sul secondo. E’ nelle piazze e sotto i loro “porteghi” l’appuntamento dei padovani, nell’animatissimo mercato di banchi, botteghe ed empori pieni di scansie odorose. Qui, al di la’ di ogni retorica, far acquisti rimane una sorta di rito quotidiano. E’ da questo tipo di dettaglianti che puoi trovare le delizie locali migliori, ricordando pero’ che ogni prodotto ha la sua stagione:

Piazza delle Erbe
Al mercato tutte le mattine, “le misticanze”, la frutta fresca e le verdure profumate ne fanno uno spettacolo unico. La fanno da padrone le primizie della campagna, i radicchi di Chioggia e Trevigiano, per i risotti o da fare ai ferri; il crescione e tante altre erbette.

Piazza della Frutta
In questa festa di colori e profumi di stagione, soffermati presso i grandi banchi di frutta secca, disidratata e candita, di lupini, carruba e zenzero fresco; quello dei prodotti naturali: miele, propoli, candele di cera d’api; quelli dei funghi che in stagione offrono porcini o finferli, e gli asparagi di Bassano.

I “porteghi” ed il “voltone” di palazzo della Ragione
Sono le gallerie ed i porticati affacciati sulle due piazze delle Erbe e della Frutta e si possono definire il piu’ antico centro commerciale d’Europa. Da secoli caratteristico mercato coperto, ospitano oltre 50 piccole botteghe. Tappe doverose la macelleria Equina, rinomata per i suoi sfilacci di cavallo, e la pescheria Adriatica detta anche Cencio, dove puoi acquistare il pescato fresco della Laguna: polipetti, canestrelli e “granseole”.

Piazza dei Signori
Nulla a che fare con le provviste alimentari, qui puoi acquistare tutti i giorni abbigliamento e biancheria, alla ricerca dell’occasione tra minigonne strech o pantaloni mimetici.

Prato della Valle
Al sabato c’e’ il caratteristico mercato locale, ma la terza domenica del mese questa splendida piazza ospita il mercatino dell’antiquariato, se sei alla ricerca di “robe vecie”.

I caffè

Sono tanti, storici o alla moda, con salette accoglienti o affacciati sulle piazze. Una cosa è certa, per apprezzare proprio tutto della città devi frequentarli e magari concederti al rito pomeridiano dello “spritz”, l’aperitivo locale che mescola il bianco frizzante dei colli a Campari, scorza di limone e seltz. In attesa che si chiuda la querelle tra il deputato di AN Filippo Ascierto, che vuole chiudere i bar di piazza delle Erbe alle 18, e i padovani che difendono il diritto allo spritz, ecco dove gustarlo al meglio.

Caffè Pedrocchi
piazzetta Pedrocchi
Fu eretto nel 1831. Da allora è luogo d’incontro di artisti e letterati. Stucchi e specchi ne decorano le sale dove sedersi all’ora del tè in un’atmosfera calda e accogliente.

Caffè Nazionale
piazza delle Erbe 41
e Bar “degli Osei”
piazza della Frutta 1
Un sodalizio felice tra la bellezza della piazza e i due opposti locali, ritrovo del momento dei giovani, che proprio sotto i portici di Palazzo della Ragione si danno appuntamento per fare quattro ‘ciacole’, e porsi la fatidica domanda del “dove andiamo stasera”. Facci una puntatina per l’aperitivo, magari un prosecco, da gustare all’aperto.

Mamme e bimbi

Padova è la città degli studenti. Ma gli studenti, prima di diventare tali, sono anche alunni e scolaretti. Ecco dove portarli per farli divertire e dove risolvere i loro piccoli problemi.

Pollicino
via Tartini 4
tel 049 663065
Agenzia di baby sitting e ludoteca.

Giocogiocolandiagiò
via Duprè 18/D
tel 049 8642889
Centro incontro per ragazzi.

Boys&Girls
via Maroncelli 79
tel 049 8073258
Baby center per bambini da 0 a 3 anni.

Giardini

I Giardini dell’Arena, con ingresso in corso Garibaldi o in via Porciglia hanno visto crescere tutti i bambini della città. In pieno centro e aperti tutto il giorno, sono sempre affollati di turisti in visita alla cappella degli Scrovegni, di studenti intenti a leggere sui prati e di bambini. Tra i tanti sentieri e percorsi con fontane e laghetti, il luogo forse piùsicuro per i più piccoli è lo spazio giochi riservato esclusivamente a loro con le classiche altalene, scivoli, etc.

Fuoriporta

Le ville venete: centro della vita sociale fuori citta’, le splendide ville venete, firmate da famosi architetti, erano il buen retiro dei nobiluomini locali che amavano conversare tra viali alberati, statue e labirinti. Luoghi di vita e di incontro, espressione di un modo di vivere raffinato, oggi sono spesso aperte al pubblico, per farti rivivere il sogno di un paradiso privato e ancora carico d’atmosfera, magari a bordo del Burchiello, l’attuale versione di quella che era la carrozza di posta, per via acqua, dei ricchi. Fra tante, ecco le piu’ belle, assieme agli indirizzi ed ai numeri di telefono di chi puo’ aprirti le porte.

Villa Pisani

localita’ Stra’
tel 049 502074
Sorge lungo il Brenta come la piu’ maestosa residenza di terraferma della Riviera. Nel parco labirinti e peschiere. Nei suoi interni, centinaia di sale, l’una dentro l’altra con profusione di affreschi, tele e arredi. L’ambiente piu’ bello e’ il salone da ballo ornato dal Tiepolo con la sua ultima fatica italiana: La Gloria di Casa Pisani.

Villa Contarini
Piazzola sul Brenta
tel 049 5590238
Occorre un’apposita deviazione lungo la strada per Bassano per arrivare a questa grandiosa dimora del cinquecento. Oltre ai giardini curatissimi, visita all’interno la stravagante “sala della chitarra”, foggiata a guisa dello strumento, con soffitto acustico per far scendere dall’alto dolcemente la musica. Se ami le cose d’altri tempi, l’ultima domenica del mese la sua piazza ospita il caratteristico mercatino dell’antiquariato.

Villa Barbarigo
Galzignano, localita’ Valsanzibio
tel 049 9130042
Barocco e datato 1669, e’ il parco ad animare questa villa, con i suoi percorsi ricchissimi di sorprese: il labirinto, l’isola dei conigli, la statua del tempo, gli scherzi d’acqua sono solo alcune delle intriganti mete che ti attendono fino al tramonto.

Il Burchiello
E’ un’esperienza unica nel suo genere. Navigando lungo i 33 chilometri del naviglio del Brenta, ti porta alla romantica scoperta di oltre una cinquantina di ville della Riviera. Con partenza da Padova il mercoledi’, venerdi’ e domenica alle otto e un quarto da Piazzale Boschetti il servizio e’ in funzione da marzo a novembre, per informazioni, tel 049 660944.

Curiosità

Forse non sai che Padova è la città ad avere la prima donna laureata. A Palazzo Bo, sede dell’antica università, tra le molte statue che ricordano gli straordinari geni che la frequentarono, spicca un busto di donna: Elena Lucrezia Piscopia Corner, la prima donna a ricevere la laurea. Nata nel 1646, quinta di sette figli di un patrizio veneziano, a diciannove anni Elena Lucrezia parlava correntemente lo spagnolo, il francese e il greco moderno. Leggeva con facilità il latino, il greco antico e l’ebraico; aveva conoscenze approfondite di geografia, astronomia, matematica e scienze naturali. Il 25 giugno 1678 la Corner si laureò in filosofia presso l’Università di Padova. E fu la prima a ottenere questo riconoscimento. Fino ad allora l’università infatti non era “chiusa” alle donne, ma solo non era mai capitato che vi entrassero. Elena Lucrezia morì a Padova nel 1684 ed è tuttora sepolta nella chiesa di Santa Giustina.

Per quanto tu faccia per far finta di niente, ogni angolo di Padova (o quasi) ti ricorderà che questa è la città di Sant’Antonio. Il suo simbolo è il giglio bianco, che significa purezza e fertilità. Pare infatti che il bell’Antonio sia invocato dalle donne sterili o che vogliono diventare mamme, oltre che dai commercianti. In Messico è anche il santo delle cose perse e delle donne single. Il “rito” è quello di mettere la statuetta del santo a testa in giù finchè non le aiuta a trovare marito o di togliere alla statuettta del santo il Bambin Gesù che ha in braccio finchè non si sposano. In Veneto invece la tradizione vuole che le donne “da marito” debbano toccare la corda del santo quando esce in processione il 13 di giugno e poi farsi regalare dall’amato otto monetine da conservare e offrire al santo. Sant’Antonio è anche il santo protettore degli zingari: pare infatti che siano stati loro a ritrovare la lingua la volta che è stata rapita dalla basilica (per dettagli vedere il film “La lingua del santo” di Mazzacurati). Dentro alla basilica, tutt’intorno alla tomba, ci sono un sacco di foto, lettere e cuori in oro e argento, i per grazia ricevuta.

Consigli

Alcune comode facilitazioni: visita i principali monumenti e musei della città utilizzando il biglietto unico. Conviene! In vendita agli ingressi e presso l’APT, ti consente anche visite in più riprese o in periodi differenziati. Stessa cosa per il biglietto turistico ACAP con cui viaggiare per tutto il giorno in autobus. Lo trovi dai rivenditori che ne espongono il contrassegno.

Il classico “spritz”: tradizionalissimo aperitivo rosato (composto di campari, prosecco, seltz e scorza di limone) va gustato rigorosamente seduta nelle piazze.

Le profumerie del centro praticano tutte il 20% di sconto su prodotti, profumi e cosmetici delle case più rinomate. Prima di partire quindi una bella lista di ciò che ti occorre ti aiuterà a risparmiare.
Concediti una rilassante passeggiata notturna sul “Liston”, cioè via Cavour, e nelle piazze. Il percorso è sicuro e l’effetto è assicurato. Se sei un’ambientalista incallita non tralasciare le Riviere, ovvero gli argini del fiume che, presso il ponte Paleocapa, costituiscono area di studio di uccelli acquatici come cigni, oche, anatre, germani reali e lontre. Una vera e propria oasi naturale.

Sconsigli

Visitare la citta’ il 13 Giugno. Cancella questa data dal tuo planning. Nel giorno dedicato a Sant’Antonio, Padova e’ meta di migliaia di pellegrini da tutto il mondo. La ressa in citta’ e’ assicurata.

Cerca di non aver fretta nei negozi, perche’ i commessi benche’ cortesi e sussiegosi sono, ahimé, flemmatici. Dunque prenditela con calma!

Padova e’ raccontata da Giulia Calzati