Un report del 2018 eseguito dal National Museum of Women in the Arts fa notare che nei musei del mondo le opere realizzate da artiste donne sono solo il 13%.
Il Fotografiska di New York, che ho avuto modo di conoscere durante la mia ultima visita, interamente dedicato alla fotografia (dall’11 febbraio ai primi di maggio), inaugura una mostra dove le fotografe sono solo donne. Il comunicato stampa della mostra, che si intitola Nude, parla di nudi artistici, una definizione che mi ha sempre fatto venire la pelle d’oca.
Quando si prende il corpo di una donna, lo si spoglia e lo si fotografa (o dipinge, o riprende con la telecamera) si parla (quasi) sempre di “nudo artistico”. Un modo per pulirsi la coscienza: sì, è una donna che è stata spogliata per il piacere degli occhi altrui ma è arte, mica pornografia!
Poi sono andata a vedere meglio in cosa consisteva la mostra e un po’ – solo un po’ – mi sono ricreduta. Ci sono corpi di donna ma anche di uomini, di trans (che ora va molto) e quello che si vede è tutt’altro che un inno alla bellezza.
Diciamo che andrei a vederla, se fossi a New York. Non potendo andarci a breve, mi godo quello che c’è sul sito di Fotografiska o su Collateral, che mi ha parlato della mostra.