Era quello che scaldava la ‘gelida manina’ di Mimí, ma soprattutto che invitava il mondo a stare sveglio con un ‘Nessun dorma’ tanto potente per musica e parole da essere stato adottato come sigla di qualunque evento preveda lotta, incertezza di riuscita, vittoria da afferrare.

Giacomo Puccini, il romantico compositore di opera, in opposizione al ‘politico’ Verdi, è come se fosse ancora qui, a girare per i luoghi che amava e conosceva.
Nato a Lucca nel 1858 Puccini rimase per sempre legato a questo angolo di Toscana, che ancora lo ricorda e venera. E un viaggetto nei luoghi pucciniani, in questa stagione di inizio autunno, è quanto di più piacevole ci possa essere.

Stiamo parlando di romanticismo e quindi una visita a una delle ultime ville storiche aperte al pubblico (le altre sono state acquistate da qualche magnate russo o vengono date in affitto per eventi di vario genere) ci sta benissimo. Villa Torrigiani di Camigliano (S.S. 435 Lucca-Pescia, aperta da marzo a novembre, tel 0583 928041) venne realizzata agli inizi del ‘500 per la villeggiatura della famiglia Buonvisi. Acquistata poi da Nicolao Santini, ambasciatore della Repubblica di Lucca alla corte del Re Sole a Versailles, venne abbellita con l’aggiunta di una facciata barocca e la creazione del Giardino Teatro di Flora proprio perché potesse ricordare ai lucchesi che per avere una piccolo Versailles sotto casa basta avere soldi e fantasia.

La villa è ancora arredata come lo era all’epoca dell’ambizioso ambasciatore, con il letto a baldacchino, le sedute in seta, le porcellane d’epoca e ad accompagnare i visitatori ci pensano i discendenti della famiglia. Guardare e non fotografare.

La vicina pieve, da sola, vale la scarpinata necessaria per visitarla.
Ma stiamo divagando. Dobbiamo tornare al maestro Puccini. La casa natale, diventata Museo Puccini, è a Lucca (Corte San Lorenzo 9). La casa di famiglia è invece a Celle. Piccola casa di campagna, era la casa in cui abitavano i suoi antenati e dove lo stesso Giacomo tornò per l’ultima volta prima della partenza per Bruxelles, dove venne operato di un cancro alla gola e dove morì nel 1924, cinque giorni dopo l’operazione.

Celle Puccini

La casa è visitabile su appuntamento (è stata acquistata dall’Associazione Lucchesi nel Mondo, che si dà da fare in modo mirabile per mantenere attive alcune attività), telefonando al numero 347 4226189. All’interno documenti, foto, spartiti e il grammofono che Thomas Edison regalò al compositore.

Se stai girellando per queste terre – e magari hai visto il bellissimo Ponte del Diavolo, lungo il fiume Serchio, uno scorcio bellissimo e molto fotogenico – non perdere per niente al mondo la salita fino a Vetriano, paesino di 120 anime nel quale si trova il teatrino storico più piccolo del mondo. Vetriano non deve essere mai stato un luogo dove ci si ammazzava di svaghi, tanto che alla fine dell’800 la Società Paesana, formata da 18 componenti, si autotassò e trasformò un fienile in un piccolo teatro. I posti erano solo 99 e la gente si doveva portare la sedia da casa, ma gli spettacoli delle compagnie di giro rappresentavano un bel diversivo per la comunità di contadini.

Ponte del Diavolo

Venne poi però piano piano abbandonato e alla fine degli anni ’80 andò in rovina. Alla fine degli anni ’90 venne acquistato e restaurato dal Fai. I posti sono ancora 99 e le sedie, impagliate come da tradizione, sono state acquistate e ‘adottate’ da persone comuni (o non proprio comuni, come quella comprata da Robert Kennedy) e società.

Visitare il Teatrino di Vetriano, i camerini, i palchi con le panche di legno, la saletta dei costumi, è un piacere che ci si può concedere con 4 euro (che vanno al Fai) e una telefonata alla custode al numero 0583 358131 o mandando una mail a failucca@failucca.it. Una volta al mese circa vi si tiene uno spettacolo di teatro, lirica o altro, spesso con la collaborazione del Teatro alla Scala che provvede ai costumi e alle scenografie, sempre con biglietto “politico” a 15 euro e l’enorme privilegio di assistere a un’esperienza unica.