Un ragazzo di 21 anni che lascia la quieta città della provincia italiana e va a cercare nuovi stimoli in una grande capitale europea. Amedeo Modigliani, a cui la Tate Modern di Londra dedica la più grande mostra mai organizzata in UK, nasce a Livorno da famiglia ebrea. Di salute molto cagionevole, a 21 anni, con i soldi della mamma, arriva a Parigi. E gli si apre un mondo.
La prima opera in mostra è un autoritratto di se stesso nelle vesti di triste Pierrot, l’ultima, poco prima di morire a 35 anni, in quelle di pittore realizzato. Nel mezzo, il meglio delle sue opere, ritratti, ritratti, ritratti: di persone conosciute e sconosciute, di amici e amanti e, soprattutto di donne che Modigliani, in modo scandaloso per l’epoca, dipingeva nude.
Siamo onesti, il corpo femminile è sempre stato ritratto senza vestiti, da che arte è arte. Ma sempre come ideale di bellezza e virtù. Modigliani invece dipinge le sue modelle con tanto di peli pubici ed è questo a dare scandalo. Tanto che la sua prima e unica mostra personale, a Parigi nel 1917, viene chiusa dalla polizia subito dopo essere stata inaugurata.
Le modelle, all’epoca, guadagnavano 5 franchi a posa, mentre un’operaia ne guadagnava due o tre al giorno. Ma posare nude, anche in tempi in cui le donne si stavano emancipando, andavano a lavorare mentre gli uomini erano al fronte (erano gli anni della prima guerra mondiale) e si tagliavano corti i capelli, non era cosa alla portata di tutte e quando non trovava modelle, Modigliani si rivolgeva alle prostitute.
Quando lascia Parigi per il sud della Francia per motivi di salute, non ha più materiale femminile su cui lavorare e si rivolge alla gente comune che non si fa pagare per posare.
Oppure all’intimo circolo familiare, soprattutto alla sua compagna Jeanne Hebuterne, che diventa la sua modella preferita oltre che la madre di sua figlia e che si lancia dalla finestra, sopraffatta dal dolore e incinta di otto mesi, pochi giorni dopo la morte dell’artista.
Modigliani è alla Tate Modern di Londra fino al 2 aprile 2018.