Immagina di camminare per un paesino di montagna, in questo caso Mezzano di Primiero, in Trentino, e di vedere una sedia rossa sistemata in un angolo qualunque del villaggio. Sulla sedia c’è una campanella. La suoni e appare, come per magia, una persona del paese, alla quale puoi chiedere qualunque cosa ti salti in mente e che abbia a che fare con il luogo: tradizioni, fiabe, dove mangiare, quali sono i sentieri più belli da percorrere a piedi. A Mezzano di Primiero la sedia rossa, che compare nei luoghi più inaspettati del paesino, è a disposizione di tutti e al suono della campanella uomini, donne, ragazzi, anziani del paese, si mettono a disposizione per aiutare e dare informazioni.

 

Le sedie rosse di Mezzano sono un’idea del Comune. E non l’unica. Il paese è infatti un museo a cielo aperto, dove le opere d’arte sono il frutto – creativo – della tradizione contadina che chiede di accatastare la legna che d’inverno servirà per stufe e camini.


Cataste e canzèi

Accatastare va bene, ma perché buttare a caso un ceppo sopra l’altro quando si possono fare dei piccoli capolavori? È così che Mezzano, che non ha opere d’arte di grandi pittori da mostrare, ti porta in giro alla ricerca di cataste&canzèi, le tradizionali cataste di legna che diventano opere d’arte. In paese ce ne sono una trentina, una più bella dell’altra. Ogni famiglia, in vista dell’inverno, prepara la sua catasta di fianco alla casa. E cerca di farla più bella e creativa che può. Mezzano diventa così un museo a cielo aperto da visitare a passo lento, senza code, senza prenotazioni, senza biglietti.

Mezzano di Primiero

A dimostrazione che basta poco a volte, qualche ciocco di legno, come quelli di Mastro Geppetto, per fare dei capolavori.