Le mestruazioni sono una gran seccatura. Ed erano per di più un tabù qualche decennio fa. In quei giorni le donne non potevano fare praticamente nulla, figuriamoci parlarne apertamente. Fino agli anni ’50, dal punto di vista dell’igiene intima, si era in pieno medioevo. I tamponi non erano stati inventati, gli assorbenti moderni nemmeno, le coppette di là da venire. Le donne si arrangiavano come potevano per cercare di fare una vita più o meno normale: indossavano pezze di cotone da lavare ogni due per tre attaccate alla biancheria con spille da balia e senza nessuna garanzia di ‘tenuta’. Fare sport, camminare a lungo, indossare certi vestiti era assolutamente fuori discussione.
Fino a che arriva Beatrice. Mary Beatrice Davidson sposata Kenner, una signora di colore della Carolina del Nord con il pallino delle invenzioni, che divideva con la sorella Mildred. Con l’intenzione di inventare cose che potessero migliorare la vita di tutti i giorni delle donne, a Mary Keller venne l’idea della sanitary belt, una cintura da mettere intorno alla vita con dei ganci molti simili a quelli delle giarrettiere e che potessero tenere in posizione un assorbente impermeabile.

Sembra uno strumento di tortura ma è l’inizio dell’emencipazione femminile dal fastidio delle mestruazioni
Mary depositò il brevetto, ma quando le aziende vennero a sapere che l’invenzione era di una donna di colore il loro interesse decadde e ci vollero decenni perchè l’assorbente, diventato poi addirittura adesivo, entrasse in commercio.
Mary aprí un negozio di fiori e continuò a dedicarsi alle sue piccole invenzioni riviluzionarie, come un dispenser di carta igienica e un vassoio per sedie a rotelle. Le donne, grazie a lei, cominciarono a vivere una vita quasi normale anche durante il ciclo.