Ami gli spazi raccolti e le suggestioni intime? Mantova fa per te. Tra l’animato passeggio dei portici o del lungolago, la città si offre tutta in uno spazio che non stanca i piedi. Casomai ci sono le biciclette per attraversarla velocemente da un punto all’altro mischiandosi ai mantovani che a questo mezzo non rinunciano nemmeno quando la nebbia è densa come bambagia e il gelo rende croccante la pianura. Una città-salotto con pochi, sbalorditivi monumenti, la gusti appieno in un fine settimana. Una terapia per l’anima il silenzio delle antiche vie acciottolate, gli scorci sul Rio, pittoresco corso d’acqua che regala impressioni veneziane, un toccasana la cordialità con la quale sarai accolta. Completi una visita indimenticabile a tavola, tra piatti ora rustici ora pervasi da raffinatezze rinascimentali. La vita di corte qui ha lasciato segni ovunque, seguendoli troverai la chiave d’accesso all’orgoglio mantovano che fa sentire ogni cittadino erede del sogno ducale. Per frequentare la città durante il Festivaletteratura prenotazioni d’obbligo con grande anticipo altrimenti un pasto, un letto, un ingresso a un evento, diventano impossibili.
di Nilla Turri
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Muoversi
Parcheggiare l’auto può essere problematico a certe ore ma, eccetto il giovedì mattina quando il mercato sommerge il centro storico trovi facilmente una sistemazione per l’auto al parcheggio Mazzini (a pagamento), in piazza d’Arco (a parchimetro). Parcheggio comodissimo quello del lungolago Gonzaga (parchimetro). Noleggio biciclette a pagamento alla stazione (connesso al servizio ferroviario quindi esibendo il biglietto). Nei giorni feriali noleggio biciclette dal signor Bonfanti in viale Piave 22. Se vuoi viaggiare sull’acqua rivolgiti alla Società di Navigazione Andes Negrini, che ha sede in via San Giorgio (tel 0376 322875). L’abbigliamento comodo ti farà sentire perfettamente a tuo agio in una città dove le donne, pur famose per l’eleganza, da sempre rinunciano ai tacchi per via dei ciottoli. Proibitivi quelli a spillo ma meglio rinunciare anche a quelli medi, opta per scarpe sportive che non ti creino problemi: nella maratona artistica di palazzo Ducale si riveleranno vincenti!
Da vedere
Meglio affrontare al mattino la visita di palazzo Ducale e del castello di San Giorgio; per questa visita sono da preventivare tre ore ma anche più; durante l’inverno la dimora ducale è molto fredda ma i giardini interni, magari ammantati di neve, inchiodano alla contemplazione, quindi prenditi il tuo tempo. Palazzo Tè (il nome gli viene dall’isola su cui sorse) a colpi di soluzioni spettacolari stupisce oggi come dovette stupire gli ospiti di Federico II, il libertino figlio di Isabella d’Este che lo comtissionò nella prima metà del cinquecento a Giulio Romano. Gioiello un po’ defilato il Teatro Accademico Bibbiena, in via Accademia 47, impegna solo mezz’ora ed è seduzione assicurata anche a palcoscenico vuoto. La basilica di S. Andrea a navata unica, sormontata dall’imponente cupola barocca concepita nel settecento da Filippo Juvara, è incrocio obbligato dei portici. Palazzo d’Arco (1748) nell’omonima piazza conserva arredi d’epoca, preziose collezioni e un’immensa cucina perfettamente attrezzata ornata da una strepitosa collezione di rami. I laghi formati dal fiume Mincio abbracciano la città; in estate potrebbero sembrare monotoni ma è solo apparenza, a luglio vi sboccia la magia di un tappeto di fiori di loto.
Il Santuario a le Grazie
Il santuario costruito per ordine di Francesco I Gonzaga tra la fine del trecento e gli inizi del quattrocento si trova a sette chilometri dalla città in direzione Cremona. Visita l’interno fortemente suggestivo, dove le statue di miracolati e devoti si affacciano alle nicchie, un ambiente un po’ inquietante immortalato in una sequenza del film “Novecento” di Bernardo Bertolucci. Dietro il santuario si apre il lago Superiore: puoi farti trasportare con piccole barche a fondo piatto nella selva di canne palustri sino a raggiungere le distese di loto in fiore, dove migliaia di immense foglie punteggiate di carnosi boccioli e di fiori di schiusi poggiano a pelo d’acqua. Un altro sistema prevede l’imbarco a Belfiore (inizio statale per Cremona) con i mezzi dell’associazione per il Parco (tel 0376 225724). Questo colpo di romanticismo te lo puoi godere grazie a una giovane naturalista che nel 1921 trapiantò i Nelumbo Nucifera (nome botanico del loto) nei laghi mantovani.
Mangiare
Osteria della Fragoletta
piazza Arche, 5
tel 0376 323300
Chiuso il lunedì. In zona del teatro Bibbiena, 25 euro compreso un calice in degustazione. Le pareti sono sfruttate per allestimenti di foto e soprattutto di opere di pittura. Tortelli di zucca, bigoli al torchio con guanciale, pecorino aceto balsamico, stracotto con polenta, luccio in salsa, le porzioni sono abbondanti e si conclude tra semifreddo al cioccolato bianco con noci e sbrisolona fatta in casa. Etichette servite a mescita. Spazio non fumatori, prenotazione più che consigliata.
Pavesi
piazza Erbe, 13
tel 0376 323627
Chiuso il giovedì. A lume di candela. Risotto alla mantovana, agnoli e tortelli serviti anche in tris. Luccio in salsa, stracotto e sbrisolona come piaceva a Tazio Nuvolari; il valore aggiunto alla cena è la scenografia della piazza: la romanica Rotonda di S. Lorenzo voluta da Matilde di Canossa, l’elegante casa del Mercante e quella del Salaro dove un tempo si custodiva il sale.
Quattro Tette
vicolo Nazione 4
tel 0376 329478
Aperto da lunedì a sabato solo a pranzo, mercoledì giovedi e venerdì anche a cena. Spazio smoking, atmosfera frizzante, piatti tipici ma anche una squisita tartara, glorioso assortimento di verdure, da non perdere il chisol, tipica focaccia con budino proposta a partire dall’autunno.
Festivaletteratura
Cinque giorni di spassosa cultura a settembre. La città si apre agli incontri con gli autori, agli spettacoli, ai concerti. L’appuntamento è imperdibile per gli amanti della scrittura, l’enorme successo della manifestazione obbliga la prenotazione. Cuore del programma sono gli incontri letterari dove puoi parlare con il tuo autore preferito e avvicinare scrittori di fama internazionale. Festivaletteratura propone percorsi guidati al patrimonio della città; per l’occasione si aprono i giardini privati e luoghi nascosti ignorati dal turismo di massa. Tra gli eventi non perderti le colazioni con l’autore, che rappresentano il buongiorno del Festival. Con la tessera annuale diventi socio del Festival e puoi fare le prenotazioni una settimana prima dei non soci (le prenotazioni aprono generalmente tra il 20 e il 25 di Agosto) nonché avere sconti sui singoli biglietti. Per informazioni Festivaletteratura tel 0376 223989.
Consigli
Prima della visita, per meglio immergerti nelle atmosfere rinascimentali della città, affidati alla penna speciale di Maria Bellonci con “Rinascimento privato”, (Mondadori, 1998) e “Segreti dei Gonzaga”, (Mondadori, 1996). Per predisporti al meglio alla visita del palazzo Te può esserti di aiuto “Il Palazzo dei Lucidi Inganni”, di Amedeo Belluzzi e Walter Capezzali, (Mantova, 1976).
Se preventivi una gita a Mantova non fare in precedenza acquisti di scarpe. Nella città gonzaghesca in piazza d’Arco c’è un minuscolo (e insignificante all’apparenza) negozio. Si acquistano scarpe da uomo e donna che sono oggetto di culto a prezzi molto convenienti. Proibitivi gli acquisti il sabato quando fuori dal negozio c’è la coda di primo mattino.
L’aperitivo storico si prende sotto i portici con vista su piazza delle Erbe, allo storico bar Caravatti; ottimo quello alcolico della casa. Se non vuoi optare per un pasto al chiuso sappi che i chioschi sono un’istituzione. Servizio efficiente e lista immensa di sfizi dolci e salati preparati espressi da Graf di fronte a palazzo Te, a disposizione dei clienti piantine della città e informazioni. Se ti trovi in piazza Sordello a portata di mano c’è il chiosco a bordo lago di fronte all’attracco del battello.
Ovunque d’estate trovi di che sconfiggere la calura con angurie e meloni. Sempre, in caso di languore le pizzette del panificio Freddi in piazza Cavallotti 7, da sbocconcellare errando tra una vetrina e l’altra.
Un panino fragrante imbottito, lo trovi in via Orefici tra un forno e vecchi negozi di alimentari opulento di salumi e formaggi. Per il break del mattino prova a ordinare il “lì per lì”, un nome buffo per un caffè servito in tazza grande e allungato ad arte con schiuma di latte bollente, semplicemente delizioso. Memorabile la millefoglie della pasticceria Tur de Sucar a due passi da Sant’Andrea.
Sconsigli
Mantova ha una criminalità praticamente inesistente, ma se noleggi una bicicletta tieni la borsa a tracolla e non mettere la macchina fotografica nel cestino (gli scossoni dovuti al fondo acciottolato non le farebbero bene).
Mantova non si può dire che brilli per vita notturna, tutti sembra si accontentino della discoteca alle porte della città; un must rimane il ballo liscio, passatempo festosamente popolare da gustare al Mascara Dance Village di viale Favorita (tra la città e il casello Mantova Nord) e d’estate al parco di via Parma.
Mantova e’ raccontata da Nilla Turri