Hai mai sentito parlare di Malik Sidibe? Dopo aver visto la sua mostra alla Fondation Cartier a Parigi (poi ho scoperto che c’è una mostra anche alla Somerset House a Londra) avrei voluto conoscerlo.

E’ un fotografo del Mali, morto nel 2016, che deve essere stato un personaggi veramente divertente. Cosí come divertente sembra essere il Mali che racconta nei suoi scatti. Malik usciva la sera con la sua macchina al collo e andava in giro per party e feste fino all’alba. Scattava, scattava. Gente allegra, che balla, che twista. Che sembra vivere una vita spensierata. Il giorno dopo, davanti al suo studio, strategicamente piazzato in una delle vie più frequentate di Bamako, appendeva le foto che aveva scattato la notte prima. I ragazzi le guardavano ridendo e riconoscendosi. Le compravano e ne facevano dono alle ragazze che avevano ballato con loro.

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Una foto di tre amiche di Malink Sidibe

In questo modo Malik Sibide ha descritto come nessuno un Paese, il Mali, con un tocco leggero e spensierato, mostrandoci una faccia dell’Africa che di solito non associamo al continente travagliato, affamato, spesso in guerra.

D’altra parte Malik spensierato lo era, anche se è morto in povertà. Ha avuto quattro mogli, sposate ‘per allegria’. Ha creato uno studio in cui la gente faceva la fila per posare, indossando i vestiti migliori, dando di sé un aspetto che magari non era quello di tutti i giorni ma serviva a sentirsi migliori. Anche solo per un giorno.

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In posa nella ricostruzione dello studio di Malik Sidibe

Se ti capita di andare a Parigi o a Londra, vai a conoscere Malik e lasciati sedurre dalla sua fotografia in bianco e nero che descrive un mondo coloratissimo.