Si chiamavano Macchiaioli ma non perché fossero dei pasticcioni. Certo, l’idea di “macchia” c’entra. Dipingevano a macchie colorate la vita quotidiana, nel tentativo di rendere veritieri i loro soggetti e ribellandosi alle scene mitologiche del Neoclassicismo e del Romanticismo.
Si ritrovavano al Caffè Michelangelo di Firenze e discutevano di arte. Quando poi hanno mostrato al pubblico le loro opere sono stati coperti di improperi (e chiamati Macchiaioli in senso di disprezzo). Oggi sono considerati i precursori dell’Impressionismo. I loro capostipiti sono stati Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Silvestro Lega.
A Trieste i Macchiaioli sono in bella mostra al Museo Revoltella fino al 10 aprile. La mostra si intitola I Macchiaioli. Avventura dell’arte moderna. La mostra conta 80 opere e racconta non solo il percorso dei pittori ma anche l’idea di Italia unita che si stava formando.