La prima notizia, quella veramente bella, è che a Londra hanno riaperto i musei e le mostre. Io mi sono precipitata, ovviamente, a vedere la mostra che Tate Britain dedica a Lynette Yadom-Boakye. Già vedo la tua faccia: chi è questa Lynette e perché la Tate le dedica una mostra?

Lynette Yiadom-Boakye è una pittrice nata a Londra ma originaria del Ghana,  molto quotata, che io ho visto per la prima volta molti anni fa in una galleria londinese restandone affascinata.

Lynette Yiadom-Boakie

Dipinge personaggi fittizi, nati dalla sua immaginazione, solo ed esclusivamente neri su fondo molto scuro. Detto così può sembrare assurdo, ma è la sua cifra stilistica. Le didascalie che accompagnano i suoi dipinti sono pezzi di poesie, scritte dalla stessa Lynette (che è anche poetessa, oltre che pittrice), di una delicatezza rara. Non ti spiegano nulla del dipinto in sé, ma ti trasportano in un mondo di sogno.

Lynette Yiadom-Boakye

Alcuni dei dipinti in mostra (una settantina in tutto) sono stati prodotti durante il primo lockdown, quando Lynette, non potendo andare nel suo studio solito, aveva stabilito una zona di lavoro temporanea nella sua abitazione a sud di Londra.

La curatrice, Andrea Shlieker, ha parlato di resilienza da parte dell’artista, per aver voluto dipingere anche quando il mondo si era fermato. Credo che tutte, nel nostro piccolo, abbiamo avuto la stessa resilienza, continuando a fare le cose che ci piacevano e in cui credevamo fortemente. Bentornata arte, bentornati musei aperti. Se vi capita, se potete, fate un giro alla Tate Britain. C’è un mondo da scoprire, scuro e ombroso ma bellissimo.