Piccole librerie in sopravvivenza? La grande distribuzione è un Golia invincibile?
I dati dell’ultimo Rapporto dell’Associazione Italiana Editori sono certo deprimenti: meno lettori, meno mercato, meno titoli pubblicati; un piccolo (e relativo) compenso è offerto dagli ebook, che appaiono in crescita e valgono ora l’8%del mercato (erano il 4% nel 2010).
Eppure, le librerie più vivaci sono reattive, anzi pro-attive: offrono i servizi più vari e interessanti, per attirare, come il flauto magico, anche e soprattutto i “passanti” cioè i lettori occasionali (quelli considerati forti” sono fedeli, ma ahimè pochi sempre). Ecco così un fiorire di spedizioni di libri, presentazioni, serate a tema.
Come la libreria romana Koob, via Luigi Poletti, 2 che ha una fortissima vocazione eclettica e divertente, che coinvolge tutti con una programmazione addirittura settimanale, che va dai corsi di musica per bimbi a incontri sulle mostre in corso nella capitale; da letture a tema a un incontro – questa settimana – della travolgente taranta, per il quale sono ammessi ballerini esperti e principianti, anche a piedi nudi, con gonna ampia (le donne).
Oppure come la libreria Belleville, via Carlo Poerio 29 a Milano, che ha anche lei un’offerta polivalente: corsi di scrittura, di copywriting, fotografia e laboratori su temi particolari. Al piano superiore è la libreria, che è anche anche spazio per incontri e mostre fotografiche e di piccole opere d’arte, con tavolini per leggere, chiacchierare e scrivere. Al piano inferiore: sala per corsi, conferenze, presentazioni. Entrambe aperte solo al pomeriggio.
E ancora a Lecce, dove c’è la più “anziana” Liberrima Corte dei Cicala 1, addirittura un esempio di “libreria diffusa”, che in realtà è un gruppo che comprende anche un ristorante, caffè, e librerie che appunto hanno un aspetto misto: vi si possono acquistare prodotti eno- gastronomici abbinati alle letture (il famoso “cesto letterario”, che spediscono ovunque) libri per bimbi e giocattoli, gadget elettronici e tradizionali astucci e zaini.
Nel dubbio se inorridire per queste contaminazioni, o essere felici di tanta creatività, le risposte del famoso mercato, un termometro implacabile, pare siano ottime. Da visitare senz’altro, passando da queste città.