Venezia ultimamente va sott’acqua un giorno sì e l’altro pure. E ogni volta sono danni grossi. L’acqua granda, quella del novembre scorso che ha messo in ginocchio la città, ha anche distrutto quasi tutti i libri della Libreria Acqua Alta (nomen omen), che di solito li mette per terra, intorno a una gondola.
Sarebbero tutti andati al macero se non fosse stato per tre ragazze, studentesse di arte allo IED di Milano. Maria Vittoria, Ambre e Anna hanno rilevato un centinaio di volumi che non potevano più essere messi in vendita e hanno pensato di trasformarli in qualcosa d’altro. Leggerli non si poteva più, ma dalle pagine potevano uscire delle piccole opere d’arte. Le tre studentesse hanno distribuito i libri tra gli studenti del loro corso e questi li hanno dipinti, piegati, trasformati.
Ne sono venute fuori delle opere uniche che sono state messe in asta su 32auction. L’asta è partita il 22 dicembre e si concluderà in gennaio.
Basta iscriversi e inserire la propria offerta per provare ad aggiudicarsi un’opera unica. Il ricavato andrà tutto a finanziare il recupero dei manoscritti della Fondazione Querini Stampalia, mentre la svolgersi dell’asta si può seguire su @libricontrocorrente.
Cara Cecilia, la frase è chiaramente un modo di dire. Ma devo dire che nella data in cui l’articolo è stato scritto la situazione era veramente quella, visto che l’acqua è salita per giorni consecutivi. Di dannoso per Venezia c’è l’ingordigia di coloro che hanno lucrato sul Mose e l’atteggiamento di quelli che la considerano una torta da spartirsi.