Venti uomini per una sola donna. Giovane e carina. Letizia Bettazzi, 37 anni, vive a Betlemme da un anno presiede il cantiere di restauro della Chiesa della Natività e ha sotto di sé una squadra di muratori, restauratori, tutti uomini,  italiani e palestinesi e di numero variabile, a seconda delle fasi del lavoro, da venti a quaranta.

Come sei finita a fare il capo-cantiere in una squadra di uomini?
Non è la prima volta che faccio il capo cantiere, mi è già capitato di capitanare una squadra di uomini. Mai all’estero, però.

E la differenza non è poca. Tra gli operai sotto di te ci sono dei musulmani. Come hanno preso il fatto di dover rispondere a una donna?
Non è stato semplice all’inizio. La diffidenza c’era, non tanto nei confronti della mia persona, ma di me in quanto donna. Se potevano mi evitavano e facevano ai miei colleghi uomini le domande che avrebbero dovuto porre a me. A piano piano, dopo un lungo rodaggio, si sono abituati e ora mi sento molto considerata da loro.

Tra italiani e palestinesi, hai notato differenze?
I miei colleghi italiani mi conoscono da molto tempo e con loro ormai non ho più problemi. Gli operai locali invece sono stati molto più diffidenti. Ma questo è successo sempre in tutti i cantieri. All’inizio non è facile farsi accettare da uomini come loro capo, indipendentemente dalla nazionalità.

Il rapporto rimane a livello professionale o si creano delle amicizie?
Sono stata invitata a casa di alcuni degli operai e ho conosciuto le loro famiglie, mogli e figli. In qualche caso accade, anche se non in tutti.

Qual è stato il percorso che hai fatto per diventare capo cantiere?
Mi sono laureata a Pisa alla Facoltà di Restauro dei Beni Culturali. Mentre stato scrivendo la tesi ho conosciuto la Piacenti e ho avuto la possibilità di fare la mia prima esperienza. Ho fatto tutta la gavetta con loro e poi sono diventata uno dei capo cantieri.

Dopo la Chiesa della Natività, cosa vorresti restaurare?
Lavorare a questo progetto per me è già un enorme privilegio. Dopo questo mi piacerebbe lavorare a uno dei monumenti italiani che hanno bisogno di restauro e che è sempre più difficile restaurare per colpa della mancanza di fondi e di un po’ di disinteresse generale.

Quanto tempo resterai ancora a Betlemme?
Mancano ancora circa tre anni alla fine dei lavori. A settembre mi prendo qualche mese di riposo e poi torno per finire quello che resta.