Durante il lockdown musicisti e artisti vari si esibivano alle finestre di casa per il beneficio dei vicini. Tutti ad applaudire, tutti a sperare di tornare ad avere concerti e spettacoli dal vivo. Ora che il lockdown è finito ma gli spettacoli non sono ancora tornati a pieno regime, Le Gare Jazz Club di Parigi, un piccolo jazz club sistemato in una ex-stazione ferroviaria al nord della città, ha deciso di fare qualcosa di assolutamente diverso. E – mi pare – di straordinario. Invece di tenere chiuso e piangere sui mancati incassi, ha invitato i suoi musicisti a fare dei micro-concerti per una persona alla volta (o, al massimo, due o tre se si tratta di persone dello stesso nucleo familiare).
Julien de Casabianca, il manager del locale, ha raccontato al Guardian, che in questo modo chi ascolta si trova faccia a faccia con il musicista e il rapporto è assoluto. “I nostri concerti generano una piccola magia. Molti escono in lacrime”.
I concerti sono tutti gratuiti e i clienti sono invitati a pagare quello che vogliono o possono.
Le Gare si trova nel 19mo arrondissement, al posto della ex-stazione Pont de Flandre, chiusa con l’arrivo della metropolitana.