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Mariella Gramaglia ci ha lasciato, e ci mancherà molto, e questa frase di rito, non è rituale affatto.
Mancherà la sua intelligenza cristallina, e  la sua luminosa apertura verso il mondo e le sue possibilità, nonostante tutto di essere migliore, che possono essere molte.
Ce lo ha mostrato con la sua attività instancabile: giornalista, critica cinematografica e letteraria, parlamentare, assessora al Comune di Roma alla Semplificazione e le Pari Opportunità , volontaria in India in una Ong che si occupa di   imprenditorialità femminile, direttora di “Noi Donne“, tra le fondatrici di Se Non Ora Quando?, docente universitaria, collaboratrice di Ingenere, web magazine di economia al femminile.

Una vita intera spesa sempre per migliorare la vita delle altre donne (ha creato lei, per esempio, la prima “banca del tempo”  da assessora a Roma, modificando orari di asili ed esercizi pubblici), in mille modi diversi, ma sempre avendo in mente che il ben essere  delle donne è il benessere di tutti

Una “rivoluzionaria gentile” , come titolò lei stessa un’intervista a un intellettuale indiana, sul suo blog che narrava soprattutto dell’ esperienza fra le ultime, quella indiana appunto, in cui si era lanciata con la consueta generosità, e da cui aveva dovuto ritrarsi proprio per la malattia che aveva iniziato ad insidiarla.

Tornata in Italia ha continuato a lavorare nelle organizzazioni di donne, e in ogni dibattito, manifestazione, lavoro collettivo lei aveva il dono di saper mediare con intelligenza, lucidità, con la sua chiarezza e gentilezza piemontesi, sempre positiva, sempre collaborativa, sempre disponibile con tutte, dalle più giovani e inesperte alle “storiche”, spesso impazienti e intransigenti.

L’ultima iniziativa:ripensare la Costituzione da parte delle donne, in un incontro però che fosse aperto a tutti, in uno dei più grandi teatri romani.

Noi vogliamo ricordarla qui in un altro aspetto dei suoi tanti, quello della viaggiatrice e narratrice di viaggi : di quando scriveva, raccontando che a Roma è il percorso dei platani che in primavera guida il cammino di chi passa per i lungoteveri; di quando narrava del tempo dilatato del continente indiano;  della nuova neve delle montagne, rivista dopo tanto tempo…

Una vita sempre su percorsi e sentieri diversi, seguendo : ”  … la grande scoperta della mia vita: (è stata ) quando i cuori delle donne hanno cominciato a cantare solo quando ne avevano voglia loro”.

Grazie davvero, “rivoluzionaria gentile“.