Il metro di Parigi è affollato di uomini. Ci sono eroi di guerra, statisti, scrittori, artisti. Tutti maschi e tutti con la loro bella stazione del metro a loro dedicata. Victor Hugo, Franklin D. Roosvelt, De Gaulle; la lista potrebbe continuare a lungo, anche perché Parigi ha una metropolitana bella estesa, che conta 16 linee e 303 stazioni. Solo quattro, però, portano un nome femminile. Quattro. Su 303.
Forse la Francia – e il mondo – non ha prodotto figure femminili di riguardo, degne di essere ricordate e onorate con una stazione della metropolitana a loro dedicata? Macché. ‘La Francia continua a ignorare il ruolo delle donne nella storia’, ha detto al giornale inglese The Observer Raphaëlle Rémy-Leleu, portavoce della campagna Osez le Féminisme. Ma le cose potrebbero cambiare. Il gruppo femminista infatti ha fortemente sostenuto su Facebook una consultazione online per nominare le quattro nuove stazioni della metropolitana della linea 4 che dovrebbero essere pronte per giugno 2021. Tra i nomi proposti ci sono tre uomini e tre donne. E tra le donne la cantautrice Barbara (al secolo Monique Andrée Serf), Lucie Aubrac, membro della resistenza francese, e la cantante Nina Simone (americana ma trasferitasi in Francia nel 1993).
Ancora non si sa chi ha ottenuto più voti (la campagna si è chiusa il 17 giugno) e possiamo solo sperare che una delle tre donne proposte vada ad aggiungersi alle quattro già presenti nella metropolitana parigina, Barbès Rochechouart, che fu badessa di Montmartre, Marie Curie e la minitante della comune di Parigi Louise Michel alle quali si è aggiunta, ma solo da poche settimane, Simone Veil, ministro della salute sopravvissuta al campo di concentramento, il cui nome è stato aggiunto alla fermata della RER Europe.
In Italia non è che si stia meglio. La ‘misoginia ambientale’ è diffusa in tutto il territorio italiano. Ma Toponomastica Femminile sta lavorando da anni perché le cose cambino.