Una donna che sale su una scala per scrutare un orizzonte deserto e vuoto. E’ il manifesto della Biennale Architettura 2016, Reporting from the Front.
‘Contro la scarsità di mezzi, ci vuole l’inventiva’, dice il curatore Alejandro Aravena. L’immagine che ha scelto per rappresentare la sua Biennale ha a che fare con una donna. ‘Durante un viaggio in sudamerica Bruce Chatwin incontrò una donna che camminava nel deserto con una scala sulle spalle. Era l’archeologa tedesca Maria Reiche. Studiava le pietre del deserto, ma a guardarle dalla sua altezza non le dicevano niente, mentre dall’alto della scala si trasformavano in uccelli, giaguari, fiori’.

‘La Reiche non poteva noleggiare un aereo per guardare quelle pietre dall’alto, né all’epoca esistevano i droni. L’unica cosa che poteva fare era salire su una scala per cambiare prospettiva’.

Alejandro-Aravena-Direttore-Biennale-Architettura-2016

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Questo è quello che Aravena intende fare con la sua Biennale: parlare dei luoghi che abitiamo, case, scuole, uffici, negozi, musei e palazzi, invitandoci a guardarli da un’altra prospettiva.

Nella Biennale appena inaugurata (e che resterà aperta fino al 27 novembre 2016) ci sono 65 partecipazioni nazionali e 20 eventi collaterali. Tra le new entries Filippine, Lituania, Nigeria, Seychelles e Yemen.

Tutte le info su giorni e orari di apertura su www.labiennale.org