Eccomi qui, sul volo British Airways che mi riporta a casa, bevendo uno (scarso) vinello rosso offerto dalla compagnia, a pensare a Kilimangiaro su Rai Tre, dove oggi ho avuto il privilegio di poter parlare di viaggi al femminile per un pubblico molto piu’ ampio di quello a cui qualunque blog ti espone.

Ammettendo che vi interessi, vi racconto i retroscena. Invito da parte della Rai, levataccia domenicale alle 6 perché la transmissione viene registrata negli studi di Napoli e i voli Napoli-Londra e ritorno non sono poi cosi frequenti, arrivo con conseguente meraviglia su quanto può essere tiepida la temperatura a Napoli in ottobre per una che viene dall’Inghilterra, e corsa in taxi agli studi Rai.

Kilimangiaro è una trasmissione gestita da un manipolo di donne giovani, bravissime, attente. Ci sono anche gli uomini, è vero (il regista, lo scenografo, Giuseppe Antonelli che ho avuto modo di conoscere ma che apprezzavo già per la sua tramsissione ‘La Lingua Batte’ su Radio Tre, e per una che si batte per salvare il congiuntivo è una trasmissione preziosa) ma sono loro, le donne, che portano avanti al baracca. Quindi grazie a Camila Raznovich, prima di tutto, ma anche a Manuela, Nelly, le truccatrici, quelle che hanno dato una ‘svaporata’ alla mia camicia e tutte quelle che ho visto ma di cui non  ho saputo il nome.

Parlare di Permesola e, in generale, di donne che viaggiano in barba a tutti e tutto mi dà sempre un gran piacere. Farlo davanti a donne interessate e intelligenti e a un pubblico enorme come quello della TV ancora di più.
A dispetto della stanchezza mi viene voglia di raddoppiare le energie e inventare qualcosa d’altro: nuove guide women-friendly, i Caffè Voyage, dove potremo incontrarci e chiacchierare (uno al mese a Milano e Roma, per iniziare), gli workshop, il servizio su misura e molto altro. Come si dice? Stay tuned. In una parola, restiamo in contatto.