Prendiamo due grandi: la bellissima e desideratissima Marilyn Monroe e suo marito, lo scrittore Arthur Miller. Lui scrive la sceneggiatura di un film, ‘The Misfits’, diretto da john Huston. L’agenzia fotografica Magnum manda la sua prima fotografa donna, Inge Moriath, a scattare un reportage sul set del film.
Inge è bellina, ma non è esplosiva come la Monroe. Inoltre è molto concentrata sul suo lavoro: portare a casa scatti perfetti del set.
Eppure. Arthur Miller si innamora, lascia la Monroe (il loro matrimonio era già traballante) e si unisce alla fotografa, con la quale vivrà per il resto della sua vita.
Le cronache dell’epoca si fermarono qui. Alla storia della fotografa che soffia il marito alla donna più desiderata al mondo.
La Casa dei Carraresi di Treviso va oltre, organizzando una grande retrospettiva dedicata a questa fotografa straordinaria, fine intellettuale, profonda, acuta, attenta e sensibile, con oltre 150 scatti tratti dagli archivi di una carriera che spazia dal ritratto al reportage e segnato dalla Seconda Guerra Mondiale.
Inge Morath, nata in Austria nel 1923, è tra le poche fotografe ad avere anche il dono della bella scrittura (o tra le poche giornaliste a sapere fare anche foto eccelse). Inizia a fotografare nel 1952, viene notata da Robert Capa e viene invitata, unica donna, a far parte dell’agenzia Magnum.
Circondata dagli intellettuali dell’epoca, fece ritratti a Henri Moore, Jean Arp, Pablo Picasso, Christina Onassis, André Malraux, Doris Lessing, Igor Stravinskij, Yul Brynner, Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, Pierre Cardin, Fidel Castro. E fece anche i ‘ritratti’ delle case famose, come la casa di Boris Pasternak, la biblioteca di Puskin, la casa di Cechov, la camera da letto di Mao Zedong.
La mostra, curata da Brigitte Blüml–Kaindl, Kurt Kaindl e Marco Minuz, si apre il 28 febbraio e rimane aperta fino al 9 giugno.