Il lockdown ha portato Ilaria a buttarsi nel vuoto. Letteralmente.
Nel momento in cui i negozi chiudono, lei apre.
“So che è una follia. Ma davanti a me avevo due strade: o chiudevo, o mi giocavo il tutto per tutto”.

Napoletana, 42 anni, a Milano da 10 anni, Ilaria è costumista e sarta, lavora per i teatri, compresa la Scala, che però ora è chiusa e per Ilaria (e altre 300 persone che lavorano dietro le quinte) da febbraio c’è il nulla.
Ilaria ha una vera passione per gli abiti di sartoria e, soprattutto, per i turbanti..
“Mia madre portava un turbante quando si è sposata ed è rimasto un accessorio a me molto caro. L’ho sempre indossato e ho iniziato a disegnarne e proporne nella mia sartoria quando non era ancora tornato di moda come oggi, quando era solo un accessorio per blogger o per appassionate di vintage”.

Turbanti e qualche abito, pochissimi, perché Ilaria fa tutto da sola, disegna, taglia e cuce. Tutto in vendita online.
Il lockdown le ha dato l’ispirazione per fare un passo in più. “In questo tempo così fermo ho maturato la decisione di ingrandirmi. Ho trovato un negozio con una vetrina su strada, visto online in un sito di agenzie immobiliari e mi sono decisa”.

Ma come, proprio quando si dice che molti negozi dovranno chiudere, che non ce la faranno? Io voglio trasmettere un certo modo di vedere la moda. Io credo che gli abiti rappresentino quello che noi siamo. L’abito fa il monaco, altroché”.
“Noi non ci vestiamo per coprirci, ma per mostrare qualcosa di noi. Io sprono le donne a essere coraggiose, a indossare quello che piace loro davvero, non quello che la cosiddetta fast fashion ci impone di comprare. Forse questo momento di fermo ci darà la possibilità di ripensare all’acquisto dell’abito. Entrare nel mio negozio sarà un’esperienza diversa dall’entrare in una catena e arraffare un capo a poco prezzo. Scegliere una sartoria significa prendersi un momento per sé, fare un acquisto unico, del quale non troverai un altro pezzo uguale”.

Un azzardo, a tutti i livelli. “Forse tra due anni sarò fallita. O forse sarò ricca. Nessuno lo può sapere”.