Ischia è un’isola meravigliosa, ancora, nonostante la speculazione edilizia e il turismo invasore degli ultimi decenni. Riesce ancora a mantenere un miracoloso equilibrio fra una natura rigogliosamente verde e azzurra, tra boschi e coste, e un’anima popolare, che mantengono intatto il suo fascino senza tempo.
Qui la natura si esibisce come in uno spettacolo, fra cave di pietra da cui sgorga acqua gelida, o bollente, rocce vulcaniche, giardini teatralmente spettacolari, tramonti struggenti; ma tutto è accessibile, non c’è la superbia di Capri, non la noncuranza di Procida, le isole che, tutte assieme, a noi sembrano l’immagine più simile al Paradiso Terrestre che il nostro cervello possa concepire.
Nella zona nord-occidentale d’Ischia è Zaro, una base di roccia granitica e terra nera,in cui la natura vigorosa negli anni ha costruito uno dei giardini più incantevoli del Mediterraneo. Nel promontorio di Zaro, a picco sul mare aperto, su una colata lavica ricoperta da fittissima vegetazione a macchia è incastonata, proprio come,una gemma– tra il mare, il cielo e il fitto bosco – “La Colombaia”, amatissima residenza di Luchino Visconti.
La Colombaia è una bianchissima costruzione merlata, di cui negli anni Cinquanta si invaghì il regista, che amava infinitamente l’isola, e le cui ceneri sono nel bosco. La villa ha subito infinite e tristissime vicissitudini dalla morte di Visconti, fra lotte di eredi, interventi tardivi dello Stato e del Comune, e intercorrenti razzie di ladri che hanno spogliato gli arredi meravigliosi, i decori, gli ornamenti di fascino viscontiano.
Come una coraggiosa fenice, “La Colombaia” è oggi risorta a una vita nuova, protetta ma non meno accidentata: affidata a una lodevole fondazione che vuol essere il principale luogo della memoria di Visconti, polo museale e centro studi viscontiani, cerca di rendere visibile a tutti la meraviglia di quello che è rimasto, ed è ancora molto, nel diffuso disinteresse amministrativo locale.
Se ci si vuol recare e non si ha l’auto occorre percorrere, dalla fermata del bus che gira tutta l’isola, ben km1,5 di strada nel bosco, per altro molto bella, ma l’arrivo risarcirà della fatica.
Dal 2004 nella “Colombaia” è contenuto il museo permanente dedicato a Luchino Visconti , ideato da Caterina d’Amico – figlia della sceneggiatrice Suso e preside della Scuola Nazionale di Cinema – e Piero Tosi, il grande costumista (anche) degli indimenticabili film di Visconti.
Attraversando i saloni, salendo le scale, uscendo sulle terrazze, affacciandosi a porte e finestre a sesto acuto, che inquadrano una vista a strapiombo sul mare come fosse un quadro, fra il bianco abbacinante delle mura, il blu intenso del mare e il verde cupo del bosco si snoda così l’ultimo racconto di una storia che non è solo di un grande personaggio del cinema italiano, ma dell’Italia stessa, fra foto in bianco e nero, lettere, costumi di scena, vetri dipinti, manifesti e video. Visitarla è un’esperienza unica.
Fino alla fine di giugno poi è anche la sede espositiva dei costumi da premio oscar de “La grande bellezza” che qui si possono guardare da vicino, girandoci attorno, come fossero lì pronti da indossare. Anche questa è una fascinazione da non perdere, per chi ha amato la magia di questo film, e ama il prodigio che ancora il cinema riesce a realizzare, e che qui si vuole celebrare e ricordare.
www.fondazionelacolombaia.it
aperta dal 18 aprile al 3 novembre tutti i giorni tranne il lunedi
dalle h.10.00 alle h.13.00 e dalle h.15:30 al tramonto.
info@fondazionelacolombaia.it
tel. +39 348 5127762