Avete mai sentito parlare della Costa Segreta? Per quanto strano possa sembrare in questa Europa di cui ogni angolo è preso d’assalto dal turismo, esiste. È un posto in cui si mangia pesce pagandolo come noccioline, le spiagge sono fatte di dune e la gente balla a piedi nudi fino all’alba.

No, non è Mikonos, non è Formentera e men che meno St.Tropez (che comunque tutte queste caratteristiche, o almeno tutte insieme, se le sognano).
È la Costa de la Luz, tra Cadice e il Portogallo, in una parte di Spagna cosí remota da essere conosciuta quasi esclusivamente dagli spagnoli (e questo è un enorme vantaggio, vuol dire che non ti ritrovi in spiaggia con il tuo vicino di casa che, al sabato, rischi di incontrare a Brera o ai Parioli).

spiaggia di Huelva

Cominciamo con il dire che dobbiamo a Huelva la scoperta dell’America. Cristoforo Colombo (che gli spagnoli si ostinano a chiamare Cristobal Colòn e affermano essere iberico) è partito da Palos de la Frontera, a pochi chilometri da qui. E qui puoi trovare proprio tutto quello che cerchi a proposito di Colombo: la casa di Martin Alonso Pinzòn, il marinaio che si uní al viaggio, la Fontanilla, con la cui acqua si riempirono gli otri per la partenza, La Ràbida, il monastero in cui Colombo soggiornò per un anno in attesa del denaro per finanziare l’impresa.

Se la storia non ti interessa (o sei genovese e Cristoforo è tuo, e non lo cederesti agli spagnoli per niente al mondo), la Costa de la Luz ha altro da offrirti. Per esempio El Rocío, forse l’unico (o ultimo) pellegrinaggio d’altri tempi, in cui i gitani della zona vanno a cavallo o con carovane che non sfigurerebbero in un film wester a rendere omaggio alla Madonna del Rocío, qualche chilometro nell’interno. La Romería del Rocío è un’esperienza senza uguali ma richiede almeno due abilità: saper reggere l’alcol (gli spagnoli ci vanno giù duri quando si tratta di questo genere di celebrazioni) e saper ballare (o fare finta di) la sevillana. Non ne sei capace? Fingi. Troverai qualche andaluso molto ben disposto a insegnarti.
Romeria del Rocio

La spiaggia è spiaggia, fatta di dune, mare qualche volta arrabbiato, qualche volta freddo (è oceano, in fin dei conti). Il paesaggio ha una luce che ferisce gli occhi. È pulito, semplice, genuino, un po’ délabré, che comunque è il suo bello.
Gente con la puzza sotto il naso astenersi. La Costa de la Luz è natura, gente e paesaggio. Il Coto Doñana, una riserva di 100mila ettari di dune e paludi, uccelli di passo e cavalli bradi, una specie di Camargue flamenca, è uno spettacolo, anche per chi con gli animali non ha troppe affinità. Si visita grazie a una cooperativa, l’unica autorizzata, cosí remota che non ha nemmeno un sito internet (è la Cooperativa Marismas del Rocío).
Gli inglesi, che storicamente hanno vista lunga quando si tratta di individuare posti interessanti e colonizzarli – e basta vedere cosa hanno fatto in Toscana – qui avevano stabilito la Rio Tinto Mining Company alla fine dell’800, per estrarre il rame. E un giro della British legacy viene offerto da Huelva Experience.

Laguna del Jaral, Huelva

E se vuoi vedere spiaggie incontaminate e semi-vuote percorri il cammino della Laguna del Jaral, che
Non aspettarti boutique hotel e ristoranti chic. Te l’ho detto che non siamo a St.Tropez. Ma se cerchi il sabor a España non mi vengono in mente luoghi dove meglio potresti trovarlo.