625x400xsoweto2.jpg.pagespeed.ic.4HKlWG3a4z

Non sara’ proprio il primo posto che ti viene in mente di visitare. Ma Soweto, il sobborgo “difficile” della gia’ difficile Johannesburg, e’ un posto affascinante, ricco di storia e di sorprese. Il nome viene da South Western Township ed e’ un enorme sobborgo nel quale, dopo la Seconda Guerra Mondiale, erano stati “invitati” a stabolirsi i neri arrivati da varie parti del Sudafrica per lavorare nelle miniere. Diventato un vero e proprio ghetto, si e’ trasformato poi in una pentola in ebollizione pronta a scoppiare a ogni minima sollecitazione durante l’apartheid.

Lo si puo’ visitare con qualche opportuna cautela: scegli un “accompagnatore”, di solito un personaggio che a Soweto e’ nato e cresciuto; ci sono diverse agenzie che ti organizzano un giro di una o mezza giornata, come Lords o Fefe Ddumo che organizza anche giri by night. La prima casa di Nelson Mandela e’ diventata un museo, cosi’ come quella di Desmond Tutu. Il museo dell’apartheid e i luoghi dei Soweto riots sono altrettanti pezzi di storia del Sudafrica da esplorare. Per le piu’ avventurose ci sono i giri di Soweto in bicicletta o in tuk-tuk, con anche la possibilita’ di pernottare in semplici b&b gestiti da locali.

kids in soweto

Non avrai l’impressione di visitare uno zoo, anche se una certa distanza gli abitanti la tengono. Soweto e’ un grande agglomerato fatto di tre strati: ci sono gli slums, vere e proprie baracche di lamiera dove le condizioni di vita sono veramente difficili, ci sono poi le matchbox houses, costruzioni di estrema semplicita’ ma che garantiscono un minimo di comfort costruite dal governo per i lavoratori delle miniere e delle fabbriche, e ci sono poi delle modeste casette dove abita una certa piccola “borghesia”. E il fatto che Richard Branson abbia costruito proprio a Soweto una delle sue palestre attrezzatissime, Virgin Active, la dice lunga sul processo di cambiamento profondo che sia in atto nel sobborgo.