Sarà che posso girare il mondo ma resto milanese dentro, ma la mostra su Giò Ponti al Musee des Arts Decoratifs a Parigi mi è piaciuta molto.

Prima di tutto Giò Ponti era un genio. E’ quello che ha disegnato il Pirellone quando la parola grattacielo non esisteva quasi. “Napoli, Roma, Firenze e Torino hanno fiumi e colline”, dice Gio Ponti in una intervista filmata e trasmessa nella mostra. “Con Milano Dio non è stato abbastanza generoso. Non le ha regalato niente. Ci dobbiamo pensare noi architetti”.

Poi era eclettico. Architetto ma anche designer, coreografo, pittore, editore. Ha disegnato mobili all’insegna della leggerezza, ha disegnato oggetti per la casa, bicchieri, macchine per il caffè, ciotole e vasi, scriveva lettere dipinte e decorate a amici e parenti, disegnava piastrelle e tessuti. Ha diretto la rivista Domus per anni.

Tutto mantenendo un profilo molto basso e, last but not least, con la faccia buona. La mostra è molto bella e addirittura ricrea gli interni di ville, palazzi e uffici creati da Ponti. Per chi è a Parigi è un must.