Che effetto ti farebbe se fossi costretta a usare un nome maschile per svolgere il lavoro che sai di poter fare benissimo? George Eliot, scrittrice inglese dell’Ottocento, sapeva che se avesse firmato i suoi libri con il suo vero nome, Mary Anne Evans, nessuno l’avrebbe presa sul serio. Non solo pretendeva di fare la scrittrice di libri ‘alti’ (quindi non ‘per signore’, come al tempo veniva considerata la letteratura femminile, ma aveva anche juna situazione sentimentale complicata, perché viveva con un uomo, George Henry Lewes, sposato con una donna che a sua volta faceva figli con altri uomini e che Lewes riconosceva come suoi. Insomma, un casino. Non contenta si sposò con un uomo di venti anni più giovane, un depresso che si buttò nel Canal Grande a Venezia durante la luna di miele. Insomma, una donna che non si faceva mancare le emozioni forti. Il suo capolavoro è Middlemarch, e se ti piace leggere i classici belli corposi te lo consiglio, perché è proprio un gran bel libro.
George Eliot era di Coventry, nell’Ottocento la capitale europea della produzione dei nastri ricamati. Nel 2021 Coventry diventerà Capitale della Cultura e nell’attesa organizza, nello straordinario Museo Herbert, una mostra per i 200 anni dalla nascita di George Eliot.
Coventry stessa ha un suo interesse. Città delle Midlands famosa per l’industria tessile, è stata pesantemen
te bombardata dai raid nazisti. La vecchia cattedrale non ha più il tetto (e per questo è ancora più suggestiva), mentre la nuova cattedrale di St. Michael è un po’ troppo nuova per far presa su noi italiane cresciute a pane e rinascimento
Oltre a George Eliot, Coventry ha un’altra eroina, Lady Godiva, a cui ha dedicato una statua equestre. Lady Godiva, vissuta nell’anno 1000, era la moglie del signorotto di Coventry, che imponeva tasse sempre più alte ai suoi poveri sudditi. Lady Godiva chiedeva di continuo al marito di toglierle, ma lui, faceva finta di niente. Fino a che un giorno, esasperato dalle richieste, le disse che avrebbe tolto le tasse se lei avesse cavalcato nuda per la città. Lady Godiva non se lo fece ripetere, chiese alla cittadinanza di chiudere porte e imposte e attraversò la città a cavallo coperta solo dai suoi capelli. L’unico che non resistette alla richiesta e spiò il passaggio della bella signora fu un sarto di nome Tom (da cui il soprannome peeping Tom per indicare un guardone) che pagò la sua disubbidienza con la cecità.