L’acqua e il fuoco non vanno d’accordo. Infatti le vetrerie di Venezia, che utilizzano fuoco in quantità, vennero tutte spostate a Murano nel 1292 per evitare che i frequenti incendi distruggessero la città (Murano, a quanto pare, poteva invece prendere fuoco allegramente).
Tutte tranne una, che resiste ancora oggi e che riapre dopo un lungo restauro. La Fornace Orsoni, che da decenni produce le tessere di mosaici strepitosi. E l’iperbole non è casuale: i mosaici Orsoni sono stati utilizzati nella Basilica di San Marco, nella Sagrada Familia di Barcellona (pare che Gaudí non volesse altro mosaico che questo), nella Cattedrale di Saint Paul a Londra e nei palazzi di qualche sceicco arabo che si può permettere di mosaicare la sua stanza da bagno. Fondata nel 1888 da Angelo Orsoni, visionario e caparbio, oggi non appartiene più alla famiglia Orsoni ma a Trend (di Riccardo Bisazza, fratello transfuda dall’omonima azienda di famiglia).
Se ti piace l’oro (se non ti piace, smetti di leggere che non siamo più amiche) sappi che da Orsoni ci sono 32 sfumature diverse solo per questo colore, che si aggiungono alle migliaia – oltre 3500 – di sfumature di altri colori conservate nella Biblioteca del Colore, annessa alla Fornace. E se pensi che tutto questo alla fin fine è ‘solo’ sabbia, soda e ossidi metallici mescolati a 1300 gradi capirai che qui, da decenni, si compie una vera e propria magia. Una magia visitabile il primo e ultimo mercoledí del mese, contattando la Fornace per appuntamento. Fornace Orsoni si trova a Cannaregio 1045, Venezia.