Fabiola Gianotti è una donna italiana (romana di nascita, milanese di formazione, siciliana d’origine), ancora giovane secondo gli standard attuali, che grazie alla sua intelligenza e alle sue capacità, non solo doti scientifiche, ma anche abilità organizzative, è stata nominata in questi giorni prima donna a guidare il laboratorio di ricerca CERN di Ginevra, (European Council for Nuclear Research ) il più importante del mondo, quello che ha scoperto (o meglio, avvalorato) l’esistenza del “bosone di Higgs“, che ha fruttato a Higgs medesimo il premio Nobel.
E anche noi, che non abbiamo la minima ida di cosa sia il “bosone“, e che tuttavia siamo donne e siamo italiane, siamo entusiaste di questa nomina, e lo ricordiamo qui: perché Fabiola non ha solo mostrato qualità indiscusse nel suo campo (come molte di noi, anche quelle che sono solo e sempre in cucina – ma ce ne saranno ancora?- , perchè le donne fanno sempre seriamente il proprio compito) ma anche superiori competenze gestionali, capaci di mediare dinamiche politiche e di governare una comunità di persone fortemente competitiva e litigiosa, come quella degli scienziati che si raccolgono insieme per sfide avanzate e gigantesche… ma come avviene poi, in realtà, in quasi tutti i contesti che ognuna di noi conosce, e deve affrontare: scuola, famiglia, lavoro… situazioni meno “brillanti” ed estreme, ma non meno reali e difficoltose.
Ebbene, Fabiola è una che ce l’ha fatta, e c’è riuscita conservando con una grazia naturale il suo aspetto gentile e curato, la sua cortesia che la rende accessibile, il suo tratto modesto e consapevole al tempo stesso.
Lei stessa ricorda, sempre avvolta in pullover pastello e con allegri gioielli colorati, che è sempre stata impressionata da Marie Curie, che “buttava un occhio ai fornelli e uno ai suoi esperimenti sulla creatività, tutto in casa, tutto a portata di mano”.
E anche se tutte noi, donne italiane e lavoratrici (anche non in fisica della ricerca), sappiamo che il mondo del lavoro è ancora e sempre maschio, e non è così semplice, ebbene proprio per questo siamo entusiaste di questa nomina e di questa notizia, siamo entusiaste di immaginare che le centinaia di studiosi illustri e cosmopoliti del Cern (solo il progetto Atlas, che ha lavorato al bosone, ne conta più di trecento di quaranta Paesi !) avranno come General Director unan donna che alla competenza aggiunge una vita realizzata, una grande passione per il pianoforte e i concerti, un viso sorridente e allegro, abiti colorati, persino capelli dal taglio moderno: brava e non monaca, non megera, non trasandata, non goffa, non sciatta, non triste, non noiosa, non diversa, insomma. Brava Fabiola!