Ci sono cose che restano lì, sotto la sabbia. E poi vengono fuori quando meno te lo aspetti. Magari anche durante un periodo ‘vuoto’ come quello dell’isolamento.

Elena, 36 anni che sprizzano vitalità, ha un diploma di operatore turistico e nella vita avrebbe voluto viaggiare, accompagnare gruppi di persone in giro per il mondo. La vita ha voluto diversamente. La vita, ma soprattutto il nonno, che le ha tolto qualche grillo dalla testa, le ha detto che una ragazza non poteva dedicarsi a una ‘vita da zingari’ e che una donna stava molto meglio impiegata dietro una scrivania.

Elena l’ha accontentato. Se un nonno la pensa così, qualche ragione la dovrà pure avere, ha pensato. E ha relegato i viaggi ai momenti liberi o di vacanza. Con le amiche pigre (per le quali organizzava viaggi di tutto punto), da sola quando le amiche si sono sposate, e ora con il compagno da cui si è lasciata convincere a convivere dopo un po’ di resistenza. Lui ha convinto lei a fare vita di coppia, lei ha convinto lui a lasciare il mare di Viareggio, luogo in cui è nato, per le montagne di Castiglione dei Pepoli, in provincia di Bologna, dove ora vivono.

La ‘vita da zingari’ sognata da Elena e temuta dal nonno la fanno adesso insieme, in vacanza, quando in sella alla loro moto attraversano l’Europa. Lunghi viaggi con uno zaino come valigia e un interfono per chiacchierare e sconfiggere la noia. “Lui dopo un po’ lo spegne”, ride Elena. “E io vado avanti a parlare da sola, a cantare, a raccontare storie. Altrimenti mi annoio”.
In vacanza, però. Perché Elena un lavoro da impiegata ce l’ha. Lavora nell’ufficio acquisti di una multinazionale dell’illuminazione. “Niente di creativo”, spiega con una punta di rammarico, ma sempre sorridendo.

Questa storia della mancanza di creatività nella sua vita Elena la ripete due o tre volte. Eppure, alle sue spalle (che io vedo dallo schermo del computer con cui ci parliamo) c’è una enorme lavagna piena di disegni “Li ho fatti io”, spiega. “Non sono brava a disegnare ma sono un’ottima falsaria. So copiare benissimo”.

L’isolamento l’ha preso come un vantaggio. “Per andare e tornare dal lavoro ci metto tutti i giorni tre ore”, dice. “Quindi quando mi hanno proposto di lavorare da casa sono stata felice”.

Elena in smart working, il compagno in garage a sistemare il sidecar russo degli anni ’70 che si sono comprati. E le cugine piccole tutte sotto i 10 anni, che vivono nel suo palazzo e che si lamentavano della noia. Fare i compiti non era certo divertente, leggere un libro, figuriamoci. Molto meglio frugare tra le foto di viaggio della zia. Elena allora pensa di far fare il giro del mondo virtuale alle cugine. Prende la versione illustrata per bambini di “Il giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne e inizia a registrarlo a puntate, in modo da dare loro qualcosa da leggere prima di dormire.

“Era qualche mese che pensavo di fare un corso di lettura creativa, perché leggere in pubblico mi terrorizzava. Ho iniziato a leggere registrandomi al cellulare, poi sono passata al computer, ho imparato a editare togliendo pause e respiri. Ancora non mi sembrava a posto e ho acquistato effetti sonori e una musica per la sigla. Poi ho aggiunto foto e ho creato una mappa su google per mostrare il percorso di Phileas Fogg, il protagonista, e i mezzi di trasporto utilizzati.

Un lavorone, insomma. Elena ha finito per dedicarcisi tutto il giorno per diversi giorni. Ma alla fine l’audiolibro è veramente notevole. Tanto che non solo le cugine hanno apprezzato. Elena ha regalato i file a sua sorella, da lì il file è passato sul sito della biblioteca comunale, poi agli asili nido del comune e, da lì, a una maestra di Sant’Antioco, in Sardegna, che l’ha usato come compito per i suoi piccoli alunni.

Magari il giro del mondo non lo farà, il suo audiolibro, ma il giro d’Italia lo ha già iniziato. “Se riuscissi a convincere un bambino su 50 che leggere è una cosa bellissima sarei già felice”, spiega Elena. L’isolamento ha fatto sì che qualcosa si sbloccasse in Elena. Dai sudori freddi che la prendevano quando doveva leggere in pubblico a una nuova passione, che continuerà. “Non so se riuscirò più a dedicare il tempo che ho dato, ma ho intenzione di continuare su questa strada”. Elena ha già cominciato il suo secondo audiolibro per i bambini, leggendo l’Odissea. “È un viaggio anche quello. Lungo sì. Ma che racconta anche quanto è bello tornare a casa”.