Personalmente ho sempre trovato New York una città allegra. Anche se tutto quel vetro e quell’acciaio non sono, in sé, materiali colorati, il cielo spesso azzurro che si riflette sui grattacieli, le foglie degli alberi che cambiano colore le danno un aspetto tutt’altro che triste.
Se qualcuno pensasse che New York manca di colore, tuttavia, può rifarsi la palette con i graffiti di Eduardo Kobra che punteggiano la città.
Kobra è uno street artist brasiliano, nato a San Paolo 46 anni fa. Famiglia poverissima, inizia a dipingere sui muri della sua città quando ha 12 anni, passando attraverso la trafila di tutti gli street artist: incursioni notturne per dipingere con le bombolette spray, fughe dalla polizia, arresti. Ci sono voluti molti anni e molta ricerca da parte di Kobra, autodidatta ma seriamente impegnato, ma adesso la sua carriera ha preso il volo e i suoi graffiti sono dappertutto.
Il suo stile consiste nel realizzare ritratti di persone famose in bianco e nero, per poi aggiungere colore vivissimo in quadrati o triangoli. In questo modo, visti da lontano, i suoi graffiti prendono una terza dimensione e assomigliano a delle sculture.
I suoi temi sono sempre di tipo sociale: se non ritrae i personaggi che lo hanno ispirato (ha una speciale predilezione per Einstein), tratta temi come il razzismo, l’emigrazione, l’inclusione. La sua vuole essere un’arte per tutti, anche per quelli che non entrano mai in un museo.
La sua prima committenza risale al 2011, quando la città di Lyon, in Francia, gli chiede di realizzare una grande opera. Anche Madonna gli chiese di realizzare due lavori per un ospedale per bambini in Malawi.
Kobra a New York
Kobra ha realizzato 18 opere in giro per Manhattan e Brooklyn. Puoi seguire il suo coloratissimo percorso e vedere come realizza, insieme al suo team, graffiti di tali proporzioni.