Vivere una vita in rosa, avere un umore blu, avere una sfortuna nera, vedere verde dalla rabbia, avere la coscienza bianco candido; insomma, viviamo a colori anche quando non ce ne rendiamo conto. Anche chi si veste solo di nero in realtà ha a che fare, anche solo metaforicamente, con una quantità di colori. Che, ormai è provato, rendono migliore il nostro umore, la percezione del tempo e, in una parola, la nostra vita.

Anche in architettura lo spettro dei colori ha fatto passi da gigante e non solo sulle pareti interne della nostra casa ma anche su quelle esterne.

In Messico, nel quartiere degradato di Las Palmitas, il collettivo artistico German Crew ha passato 14 mesi a dipingere le facciate delle case di colori vivaci, lavorando ‘pennello a pennello’ con i residenti. Il primo a rimanere stupito dall’effetto positivo del progetto è stato il direttore Enrique Gomez, un ex-membro di una gang criminale che ha dato un giro di volta alla sua vita dedicandosi ai murales.

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Le case di Las Palmitas sono diventate un gigantesco murales colorato

A Mumbai è accaduto più o meno lo stesso. L’artista Dedeepya Reddy, lo scorso maggio, ha coinvolto gli abitanti di uno slum in un progetto chiamato Chal Rang De, che ha visto artisti volontari e popolazione impegnati insieme nel dipingere le baracche a collori vivaci.

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Residenti e artisti hanno dipinto le baracche di uno slum a Mumbai

In Italia Massimo Caiazzo e Carlo Zanda, architetti del colore, hanno introdotto lilla, arancione, azzurro, rosa e verde all’esterno e all’interno della Casa Circondariale di Bollate (Milano) non tanto e non solo per ingentilire un edificio dall’aspetto tetro e molto simile a una gabbia-fortezza, ma per studiare gli effetti del colore sull’umore dei detenuti e sulla loro percezione del tempo.

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Il carcere di Bollate (Milano) ha subito un intervento ‘colorato’