In un quartiere nella periferia nord di Londra, dopo quasi vent’anni di incubazione, dal 2016 è attivo un progetto di co-living per donne sopra i 50 anni. L’idea del progetto nasce nel 1998 da un gruppo di sei donne fondatrici, su ispirazione di progetti similari attivi nei Paesi Bassi, ma solo nel 2016 prende forma con la fine della  costruzione degli appartamenti in cui al momento risiedono 26 donne che vivono sole.

Quante sono le donne che vivono sole?

Partiamo dai dati: nel Regno Unito ci sono circa 3,64 milioni di persone che vivono sole; di queste il 70% sono donne. I dati sanitari dicono che la solitudine può aumentare la possibilità di una morte prematura di un quarto, la stessa incidenza di fumare 15 sigarette al giorno. Ma non a tutti piace l’idea di una casa di riposo o di pesare sui figli.

La scelta del cohousing per queste donne si definisce quindi come una scelta per continuare a vivere indipendenti, ma allo stesso tempo beneficiare della compagnia di persone che sono nella stessa situazione e condividono gli stessi valori, in modo da potersi aiutare e farsi compagnia. Un progetto per combattere l’isolamento e offrire mutua assistenza continuando a vivere all’interno di un quartiere residenziale, nel cuore di una comunità.

Il progetto New Ground

Il progetto New Ground presenta alcune palazzine che affacciano su un giardino e un orto che viene gestito collettivamente. Oltre ai singoli appartamenti ci sono degli spazi comuni: una cucina e sala da pranzo, una stanza per gli ospiti di passaggio e una lavanderia. Le decisioni sono prese collegialmente, così come l’organizzazione e il mantenimento della comunità è condivisa fra le partecipanti.

Vengono organizzate attività ricreative e di condivisione, come la cena settimanale e i corsi di disegno o yoga. I visitatori, che siano parenti, fidanzati o amici, sono sempre i benvenuti sia in visita che per un breve soggiorno, come lo sarebbero nella quotidianità di ciascuna delle donne che risiedono qui.

Qualche settimana fa questo progetto ha ricevuto una visibilità ampia perché è stato oggetto di un articolo del Guardian  e se ne è iniziato a parlare moltissimo a livello internazionale.

Cohousing al femminile

I cohousing femminili non sono storicamente una novità: guardando le immagini di questo contemporaneo inglese, facilmente vengono in mente i beghinaggi del Belgio o dei Paesi Bassi

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