625x400xlingerie-pati-e-jo.jpg.pagespeed.ic.toaPP2TdZy

Quale entusiasta e instancabile viaggiatrice non ha provato almeno una volta la sgradevole esperienza di sentirsi a disagio o provare fastidio indossando la propria abituale lingerie?

Spalline che scivolano sulle braccia mentre si punta l’ obiettivo verso un angolo suggestivo da fotografare, fascia che si sposta e irrita la pelle mentre si sta godendo di una bellissima esperienza di trekking nella natura.

I tempi in cui le femministe lanciavano in aria i propri reggiseni come simbolo di ritrovata libertà sono ormai lontanissimi: libertà in tema di lingerie è trovarsi a proprio agio nel proprio corpo in qualsiasi situazione e indossare i capi giusti – specie per le viaggiatrici dotate di decolletéé generosi – aiuta moltissimo. Senza contare che la scelta della lingerie “sbagliata” può provocare danni alla salute (irritazione della pelle, infiammazione del seno, danni alla schiena e alle spalle).

Sembra proprio che in Italia mancasse una “cultura” della lingerie, e che la moda italiana abbia molto da imparare dal made in UK.

È infatti inglese un termine a noi conosciuto ma a Londra molto consueto: bra-fitting, dove bra è il termine inglese per definire il reggiseno e fitting significa adattare. In poche parole, il bra-fitting consiste nel trovare la forma, la misura, la vestibilità perfetta del reggiseno in modo che si adatti precisamente al corpo di ogni donna, eliminando imbarazzi, disagio e consentendo a tutte, proprio a tutte, di sentirsi finalmente a posto nella propria pelle, qualunque sia la propria taglia.

Perché alle “classiche” e conosciute taglie (dalla 1a alla 5a e dalla coppa A alla E) il bra-fitting contrappone ben 240 diverse taglie a prova di ogni più esigente richiesta.

L’ idea è di due ragazze polacche che, opportunamente formate da personale inglese e animate dalla moda londinese del bra-fitting, hanno aperto nel centro di Roma Pati-Jo (via Paganica 9b) un atelier dove le clienti possano rivoluzionare la propria idea di lingerie. Comodo e bello: finalmente le due cose non sono più in antitesi!

Per prima cosa, si va per appuntamento. Si viene accolte un delizioso atelier ben  arredato e climatizzato, con due ampie cabine-prova (dotate di t-shirts messe a disposizione delle clienti per vedere che effetto farà la lingerie che si sta misurando), in cui prendersi tutto il tempo necessario alla scelta, guidate dall’esperta consulenza di Pati  o di Jo, che insegnano alle clienti a  e scegliere, indossare con una piccola ginnastica e gesti che devono diventare un’abitudine, lavare e mantenere i capi complici del nostro confort e del nostro appeal, funzionali e comodissimi pur strizzando un occhio alla bellezza e all’eleganza dei tessuti, dei ricami e dei pizzi.

A questo punto ci si aspettano prezzi da atelier: e invece – sorpresa – i prezzi sono gli stessi dei prodotti in vendita ovunque e con minore scelta di fogge, di modelli e di taglie.  E se non c’è la propria taglia, il capo desiderato può essere ordinato, e si viene avvisate via mail sulla disponibilità.

Tra le insolite idee delle due socie, i fitting parties e fitting workshops. I fitting parties consistono in party di addio al nubilato in atelier, diventati un format in seguito alle richieste delle clienti di vecchia data. I Fitting Workshops hanno uno scopo informativo,  e si organizzano su richiesta (come quella formulata da una scuola di Burlesque).

foto

Altra sorpresa, non c’è alcun tipo di insistenza nello spingere all’acquisto, ma ci si trova in un clima da consulenza di look. Incluso il suggerimento di aspettare gli imminenti saldi per comprare anche quel capo a cui non riuscivamo proprio a rinunciare…